Arrivano i primi fondi Climate Equity di State Street Global Advisors

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Antonio Iaquinta, responsabile clienti istituzionali, State Street Global Adv

State Street Global Advisors punta sulla sostenibilità e si schiera dalla parte della lotta al cambiamento climatico. Lanciati i suoi primi fondi State Street Climate Equity, i quali si rivolgono agli investitori che hanno a cuore questa tematica e mirano a ridurre il rischio climatico all’interno dei loro portafogli.

La nuova gamma di fondi puntano a raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di carbonio stabiliti dall’Accordo di Parigi investendo in aziende che fanno leva su tecnologie a basse emissioni di carbonio e in società con una strategia solida e articolata per combattere il cambiamento climatico. I fondi effettueranno una serie esclusioni basate su specifiche norme e sul coinvolgimento delle imprese, oltre a utilizzare cinque metriche climatiche per raggiungere gli obiettivi climatici, ovvero: intensità di carbonio, emissioni incorporate nelle riserve di combustibili fossili, percentuale di brown revenue, percentuale di green revenue e score di adattamento relativo alla preparazione ad affrontare il cambiamento climatico. I fondi offrono un accesso efficiente in termini di costi a esposizioni azionarie diversificate a livello globale, statunitense ed europeo. Gli investitori europei possono accedere a questi fondi tramite una SICAV lussemburghese.

Miglioramento dei carbon profile

“Spesso il cambiamento climatico viene definito come una crisi a combustione lenta” ha affermato Carlo Funk, responsabile EMEA della strategia di investimento ESG di State Street Global Advisors. “I crescenti livelli di consapevolezza e preoccupazione in merito a questo tema fungeranno da ulteriore driver verso un’economia a basse emissioni di carbonio ed è giunto il momento di agire. Il lancio di una strategia in grado di migliorare significativamente i carbon profile dei portafogli dei clienti utilizzando diverse metriche climatiche ci rende estremamente orgogliosi. Questo modello offre il giusto mix tra la possibilità di migliorare il carbon profile rispettando gli obiettivi di tracking error e i vincoli di deviazione relativi a paesi e settori”.

Il responsabile Clienti Istituzionali in Italia, Antonio Iaquinta, ha aggiunto: “Questi fondi, che rappresentano una esposizione core per molti investitori e spaziano dall’aumento fino al 300% dell’allocation in tecnologie più green, alla riduzione delle emissioni incorporate nelle riserve di combustibili fossili e dell’esposizione ai brown revenue fino al 90% per minimizzare l’intensità di carbonio, possono offrire un supporto decisivo nella costruzione di portafogli sostenibili per il futuro”.