Argentina, potenziale per sorprendere in positivo anche nel 2018

Sebastián Blasetti, Flickr, Creative Commons
Sebastián Blasetti, Flickr, Creative Commons

Il 2017 è stato un anno particolarmente positivo per l’Argentina. L’economia del Paese è cresciuta del 2,8%, facendo registrare il tasso di crescita più alto dal 2011. A poco più di due anni dall’inizio del governo Macri, i risultati sono decisamente positivi. Uno dei principali obiettivi della nuova amministrazione è quello di trasformare un Paese ‘vecchio’ e protezionista in un’economia che sia in grado di crescere in modo sano e sostenibile. La risoluzione del default tecnico e il ritorno sul mercato dei capitali dopo il default del 2001 rappresentano i maggiori successi del governo Macri.

In particolare, il miglioramento dei rapporti internazionali ha contribuito a ricostruire la credibilità del Paese. Secondo Tim Love, responsabile strategie azionarie Paesi emergenti di GAM, il mercato continuerà a scontare un ciclo di riforme lungo ed ortodosso nell’immediato futuro. “Servirà tuttavia più di qualche anno di governo riformista per superare decenni di stagnazione, radicato socialismo e corruzione. In questo senso, la frammentata opposizione politica e il fatto che i media e le agenzie di rating del credito siano generalmente molto positive rispetto al programma di riforme e l’effetto che dovrebbe avere sulle prospettive economiche è certamente un dato positivo”. Inoltre, aggiunge l’esperto, l’andamento dell’inflazione unitamente a una semplificazione dell’accesso ai mercati di capitale, determineranno l’outlook per l’azionario sul medio periodo. “Sul breve periodo le ragioni per essere positivi sono date soprattutto dai continui flussi in entrata di liquidità, le modifiche nella composizione dell’indice MSCI e la potenzialità dell’azionario argentino di sovraperformare”.

In termini di performance, nel 2017 il mercato azionario argentino è stato il più performante a livello globale, con il Merval che ha chiuso lo scorso anno con un guadagno del 77,71% (in pesos). La fase bullish dell’asset class è proseguita anche nel 2018, con la Borsa argentina che ha già guadagnato l’8,83% in poco più di due mesi (al 13 marzo 2018). In particolare, il mercato azionario si trova ad affrontare un'inflazione perennemente alta, anche se sembra dare i primi segnali di rallentamento. Love sottolinea come le valutazioni delle azioni argentine siano al momento corrette, anche se non sono più a buon mercato come quattro anni fa.

Anche secondo Ilan Furman, gestore di portafoglio, azioni dei mercati emergenti globali di Columbia Threadneedle Investments, le prospettive per il 2018 dovrebbero restare positive. “Lo slancio del mercato azionario dovrebbe proseguire nel 2018, alla luce dell'elevata probabilità che il Paese possa rientrare nell'Indice MSCI Emerging Markets entro il 2019, dopo esserne stato escluso nel 2009. Inoltre, nell'ultimo periodo, vi sono state numerose introduzioni in Borsa e operazioni già avviate (follow-on) di successo, fra cui quelle dei settori finanziario e cementizio, che stanno ampliando l'universo investibile argentino. Poiché il successo dipende dal programma di riforme di Macri, è importante monitorare sia la popolarità del presidente argentino sia gli obiettivi di medio periodo del suo governo”.

A seguito dei progressi dell’economia argentina, a fine 2017, le agenzie di rating hanno rivisto al rialzo la propria valutazione del debito sovrano in valuta locale: S&P ha alzato il rating da B a B+, Moody’s da B3 a B2, mentre Fitch ha mantenuto il rating B ma ha migliorato l’outlook da stabile a positivo. Nonostante l’Argentina stia risolvendo diversi squilibri macroeconomici, l’elevata inflazione è rimasta un problema irrisolto. Il livello di inflazione a fine 2017 rimane alto (24,8%), anche se è notevolmente calato rispetto al 40,3% del 2016. Gli obiettivi primari del governo rimangono la riduzione dell’inflazione e quello del deficit fiscale al 3,2% del PIL.

Secondo gli esperti di GAM, nell’ambito dei mercati emergenti globali, al momento l’Argentina offre forse il maggior potenziale di sorprendere in positivo, facendo riferimento all’enorme upside strutturale del rischio/ricompensa. “Tuttavia, ciò che davvero ci colpisce in questa fase della sua evoluzione è il fatto che il Paese si stia allontanando il più velocemente possibile da un modello di consumo, spostandosi verso un modello basato sull’esportazione e sugli investimenti diretti esteri. Il percorso dell’Argentina è simile a quello che sta seguendo l’India: entrambi i Paesi beneficiano di un governo con l’obiettivo di rivoluzionare e riformare il più possibile, con aspettative alte e realistiche per un secondo mandato che sarà trasformativo. Entrambi i governi sono saliti al potere grazie al malcontento generato dalla lentezza del processo di riforma e a provvedimenti anticorruzione”, conclude Love.