Anima SGR: ¨Crescita e inflazione: largo alle asset class rischiose¨

Forsaken Fotos, Flickr, Creative Commons
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Gli esperti di Anima SGR analizzano lo scenario economico e politico del 2017 e spiegano il loro posizionamento sul mercato e le loro strategie di asset allocation. Sul finire del 2016 iniziano ad intravedersi segnali positivi proveniente dalla crescita economica sia nei Paesi sviluppati che nei Paesi emergenti. Sta proseguendo il graduale ritorno dell’inflazione, favorito non solo dalla crescita economica ma anche dal buon andamento delle materia prime. Questo è evidente sia nei recenti dati pubblicati ma anche dalle recenti stime degli economisti e dalle aspettative di mercato. Un ulteriore segnale di incoraggiamento viene dalle materie prime, che non solo sostengono la ripresa della dinamica inflattiva ma aiutano anche i produttori delle stesse, in particolare i Paesi emergentiche. Sta proseguendo gradualmente il trend di crescente importanza delle politiche fiscali rispetto alla minore importanza delle politiche monetarie.

Secondo Carlo Majolo, servizio specialisti di mercato di Anima SGR, la leva fiscale potrebbe essere maggiormente utilizzata anche in Europa nel prossimo futuro. I prossimi appuntamenti elettorali in Francia e Germania non dovrebbero riservare sorprese e quindi la stabilità politica dell’area euro sembrerebbe destinata a non essere intaccata.

Armando Carcaterra, direttore investimenti di Anima SGR, si sofferma sul posizionamento di Anima SGR sui mercati e afferma che ¨la nostra preferenza va più verso le asset class rischiose, in particolare per i mercati azionari¨.  La società di asset management assume una posizione di tendeziale sovrappeso sull’azionario nei prodotti bilanciati, una buona esposizione ai mercati azionari anche nei fondi flessibili di tipo azionario. Per quanto riguarda il comparto obbligazionario, assumono un posizionamento più prudenziale, sottopesando il rischio di tasso di interesse nei prodotti obbligazionari specializzati. Nell’ambito dei prodotti obbligazionari internazionali e nei prodotti obbligazionari misti cercano di puntare su strategie di tipo valutario. Nello scenario attuale, dove i tassi di interesse sono bassi e probabilmente andranno al rialzo, le strategie valutarie possono offrire buone opportunità di rendimento.

Secondo Carlo Majolo è prematuro parlare di restringimento della politica monetaria. La BCE sta adottando una politica monetaria fortemente espansiva e la variabile determinante che potrebbe portare la BCE a modificare la politica monetaria è l’inflazione, che sta migliorando grazie alla ripresa delle materie prime. La BCE sta monitorando con attenzione l’inflazione core, ossia al netto delle componenti più volatili come energia e materie prime alimentari. L’inflazione core è legata alla dinamica dei salari e la BCE ha riscontrato una certa lontananza rispetto ai target prefissati e nel momento in cui questa componente si rafforzerà, potremmo vedere degli elementi più concreti di cambiamento da parte della BCE. L'esperto si sofferma sullo scenario economico globale e afferma che ¨le nostre aspettative sono per un’accelerazione della crescita economica a livello globale. La crescita economica nel 2016 è stata sorprendente non tanto per il livello raggiunto, quanto per il fatto che a inizio anno i timori su di essa erano molto elevati. Nell’ultima parte del 2016 abbiamo avuto i segnali di questa accelerazione che dovrebbe proseguire nel corso del 2017¨. 

Negli USA dovremmo avere una crescita economica superiore al 2%, in grado di sostenere la crescita a livello globale. La crescita economica dei Paesi emergenti è più sostenuta rispetto a quella dei Paesi sviluppati. Lo scenario è positivo: la crescita economica in Cina è solida, Brasile e Russia stanno uscendo dalla recessione grazie alla ripresa delle materie prime, in particolare del petrolio, mentre l’India si mantiene su tassi di crescita elevati, sostenuti dall’attività riformatrice del governo. Particolare cautela va posta per quanto riguarda i Paesi che potrebbero soffrire da un cambiamento delle relazioni con gli Stati Uniti, in particolare Corea, Messico e Taiwan. In complesso la situazione è positiva e l’inizio del processo di Brexit atteso per i prossimi mesi non dovrebbe far cambiare questo scenario, in quanto l’evento andrà ad impattare le prospettive di crescita del solo Regno Unito.