Lauro Quarantadue, veicolo interamente controllato dal fondo Clessidra Capital Partners II, gestito da Clessidra SGR, ha completato con il supporto di UBS la cessione del 7,48% del capitale di Anima Holding, per un corrispettivo complessivo pari a 100.297.456 euro. Il collocamento, si legge in un comunicato, “realizzato attraverso un’operazione di accelerated bookbuilding rivolto a investitori istituzionali ed esteri, si è chiuso a un prezzo finale di 4,474 euro per azione”. Un’operazione che ha permesso a Clessidra di realizzare 3,5 volte l’investimento da quando Prima SGR si è fusa con Anima SGR nel 2010 creando la società attuale. Con questa cessione, il fondo ha incassato 100,2 milioni di euro. Mentre in occasione della quotazione di Anima, Lauro Quarantadue aveva raccolto quasi 400 milioni di euro. In sede di ipo, Clessidra si era impegnata a mantenere sulla quota restante un lock up di sei mesi, vincolo che è scaduto lo scorso ottobre. La reazione del titolo è stata positiva, contrariamente a quanto accade di norma con i collocamenti azionari: dopo pochi minuti dall’avvio delle contrattazioni, infatti, Anima guadagnava il 3,71%, a 4,64 euro, dopo aver segnato un massimo di 4,85 euro.
Secondo Equita SIM, che ha pubblicato una breve nota sull’operazione, “l’uscita di Clessidra è una notizia positiva per due motivi: viene meno un overhang sul titolo e aumenta la liquidità del titolo stesso”. Il broker italiano conferma il rating buy su Anima e alza il target price a 5,1 euro, perché “tratta a undici volte gli utili, ha uno yield superiore al 3%, beneficia del forte interesse dei clienti retail per i fondi comuni e ha più da guadagnare che da perdere dal consolidamento tra popolari. Rimane l’incertezza su MPS, ma crediamo che il worst case scenario (comprata da un colosso estero) sia molto meno probabile rispetto a un consolidamento domestico, che darebbe ad Anima la chance, anche se non la certezza, di ampliare il numero di distributori”.
