Andare al fondo delle correzioni per capire il debito emergente

Luc D’hooge, Fund Manager, Vontobel Asset Management
Luc D’hooge, Fund Manager, Vontobel Asset Management

Investire nel debito emergente significa fare i conti con un alto numero di variabili. “La più importante”, afferma Luc D’hooge, gestore fondo con rating Consistente Funds People Vontobel Emerging Markets Debt, “è rappresentata dai movimenti dei prezzi e degli spread, aspetto che monitoriamo con maggiore attenzione poiché rappresenta il luogo in cui è possibile estrarre alpha”. Base di tutto è ovviamente l’analisi delle singole emissioni obbligazionarie e dei singoli Stati ma è sui movimenti di correzione che si verificano sui mercati che si creano le distanze necessarie perché la gestione attiva possa realmente fare la differenza per gli investitori.

Spirito contrarian

“La maggior parte dei trade che operiamo sono generati da movimenti di prezzo”, rivela D’hooge. “Molto spesso capita che le correzioni non siano adeguatamente studiate e analizzate dai mercati e il nostro lavoro consiste nel chiederci se i movimenti dei prezzi siano effettivamente determinati da un miglioramento o deterioramento effettivo delle emissioni di debito emergente considerate”, aggiunge. “La correzione avvenuta alla fine del 2018”, porta come esempio il gestore del Vontobel Emerging Markets Debt, “ha determinato un grande lavoro per il nostro team, dimostrando ancora una volta che la profondità dell’analisi che operiamo ci porta molta spesso a conclusioni contrarian rispetto ai mercati”.

Il peso delle notizie

“Nella maggior parte dei prodotti a spread è possibile vedere una tendenza all’eccesso di reazione da parte dei mercati e questo vale ancora di più per i mercati emergenti che costituiscono ancora un’allocazione atipica per molti investitori europei”, segnala D’hooge. “Questo porta ad una maggiore influenza delle notizie riportate dai media, molto spesso negative, relative ai mercati emergenti. “D’altro canto è una realtà che, nell’attuale panorama economico-politico influenzato da molti fattori, la precisa valutazione dei differenziali di rendimento tra singole emissioni dei Paesi emergenti sia alquanto complicata, ma a volte è del tutto evidente: noi agiamo in questo spazio”, fa notare.

Il fondo oggi

L’attuale posizionamento del Vontobel Emerging Markets Debt vede come prima esposizione in termini di peso quella ai titoli di Stato argentini con scadenza 2033 per una quota pari al 3,4%, seguita da una emissione di Costa d’Avorio, Senegal e Egitto, con un peso rispetto del 3,1%, 2,5% e 2,1%. Il continente Africano rappresenta la maggiore differenza rispetto al benchmark, con un sovrappeso di oltre 10 punti percentuali.

Difficoltà dell’approccio ESG

“Se utilizziamo gli stessi criteri applicati ai Paesi sviluppati a quelli emergenti andiamo incontro a molte esclusioni”, afferma D’hooge relativamente alla valutazione di sostenibilità applicata all’asset class. “È necessario assumere una visione prospettica e impegnarsi in una seria e costante discussione con gli specialisti di sostenibilità sulla migliore modalità di approccio date le caratteristiche peculiari della classe di attivo”, prosegue. “Ciò non toglie”, conclude, “che nel momento in cui andiamo a valutare il debito emergente il rischio è sempre quello di legare la valutazione dei criteri ambientali, sociali e di governance a considerazioni di carattere politico sui governi attualmente in carica”.