ANASF, il problema del ricambio generazionale

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Maurizio Bufi, presidente, ANASF

Sono ben note a tutti le statistiche anagrafiche degli iscritti all’Albo ed il continuo processo di invecchiamento degli operatori, in parte riconducibile alle negative tendenze demografiche del nostro Paese. Manca ancora oggi un vero e proprio ricambio generazionale per quanto riguarda la consulenza finanziaria.

Anasf riconosce che, a distanza di quasi dieci anni, cioè da quando ha posto il problema all’attenzione del mercato, ogni iniziativa per trovare una soluzione a questo problema ha avuto esiti marginali. “C’è sicuramente anche una nostra responsabilità, che tuttavia condividiamo con gli intermediari, che non hanno investito abbastanza, soprattutto con la giusta convinzione e determinazione”, afferma Maurizio Bufi, presidente uscente di Anasf nella sua relazione in occasione del XI Congresso Nazionale dell'Associazione. Bufi, lascia l’incarico dopo ben 9 anni e due mandati.

“Pensare che una professione di afferma, consolida e sviluppa con il solo apporto del bacino dei bancari o per via familiare è non solo sbagliato ma soprattutto miope, in termini di strategia di lungo termine. A ciò non serve solo l’iniziativa delle singole aziende, con i corsi rivolti a giovani neolaureati, che pure servono; occorre un quadro di riferimento normativo, universitario ed economico, possibilmente incentivato fiscalmente, che renda attrattiva questa professione anche per giovani professionisti con le capacità e le competenze necessarie”.

Rimane centrale il tema dell’aggiornamento professionale. Anasf ha posto particolare attenzione all’applicazione del nuovo Regolamento Intermediari anche per quel che concerne le novità in tema di aggiornamento professionale dei consulenti finanziari, con specifico riferimento alla durata dei corsi e alle modalità di svolgimento del test finale di verifica delle conoscenze e competenze, facendosi portavoce dinanzi alla Consob delle esigenze di razionalizzazione e semplificazione nell’applicazione delle nuove regole. 

Le Questions & Answers (Q&A) successivamente pubblicate il 5 ottobre 2018 dalla Consob hanno chiarito che i corsi di aggiornamento possono essere effettuati, oltre che direttamente dall’intermediario di appartenenza, anche per il tramite di soggetti terzi in possesso di esperienza formativa: un importante riconoscimento per l’attività dell’Associazione, che ha così avviato una serie di collaborazioni con primarie reti per inserire i seminari Anasf all’interno dei percorsi di aggiornamento professionale societari. 

“A fine 2019, nell’ambito del recepimento della disciplina IDD relativa ai prodotti di investimento assicurativi (IBIP), Consob e IVASS hanno sancito a livello normativo la semplificazione degli adempimenti per gli operatori, riconoscendo la validità delle ore di aggiornamento professionale svolte su materie comuni tanto ai fini dell’iscrizione e della permanenza nel Registro degli intermediari assicurativi, anche a titolo accessorio, e riassicurativi (RUI), quanto ai fini dell’adempimento delle disposizioni del Regolamento Intermediari Consob (Requisiti di conoscenza e competenza), accogliendo così una istanza di razionalizzazione e di semplificazione da tempo sostenuta dall’Associazione”, spiega Bufi. 

Qui di seguito la relazione completa: https://www.anasf.it/documento/1437