Analisi dei fondi inflation linked: perchè l’inflazione spaventa i mercati?

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L’inflazione sembra essere tornata alla ribalta, ma gli investitori rimangono scettici, nonostante l'aumento dei dati annuali dell’indice sui prezzi al consumo e l'elevata preoccupazione dei mercati.

L'inflazione ciclica è riapparsa per la prima volta dopo un po’ di tempo e David Eiswert, portfolio manager di T. Rowe Price, ritiene che data l'importanza dell’inflazione per il sentiment degli investitori e per i fondamentali economici è bene analizzare gli elementi costitutivi delle sue origini. "Mentre la crescita dei salari statunitensi superiore alle attese potrebbe essere percepita da alcuni come un segnale che l’espansione economica stia maturando e che si stia allargando, la reazione dei mercati ci dice in realtà che gli investitori non apprezzano un simile cambio di scenario. Ciò implica anche l’avversione verso la prospettiva di maggiori redditi disponibili, maggiore consumo e più ampia creazione di ricchezza. Sfortunatamente, queste forze cicliche resteranno in campo nel breve periodo, mantenendo viva la volatilità fino a quando il mercato continuerà a percepire l'inflazione come cattiva”, aggiunge il gestore.

Da un lato c’è “una disinflazione strutturale, guidata da tecnologia, demografia e globalizzazione, mentre nell’altro angolo troviamo la ripresa ciclica degli Stati Uniti, unita a una politica economica che in superficie appare fortemente inflazionistica”, sottolinea Eiswert. A questo si aggiunge il rischio di una guerra commerciale tra Washington e Pechino che comporterebbe un’iniezione di inflazione “negativa” nell’economia globale.

Keith Wade, chief economist e strategist di Schroders, stima “un aumento dell’inflazione per il 2018 al 2,7% (dal 2,4%) in gran parte a causa dell'aumento dei prezzi del petrolio. Negli Stati Uniti, che stanno raggiungendo la piena capacità, ci aspettiamo ancora che l'inflazione core aumenterà nei prossimi due anni”.

Ciò che spaventa prevalentemente i mercati e che può costituire un driver importante per l’inflazione incalzante è la probabile guerra commerciale tra Usa e Cina, ancora rimasta irrisolta. Luca Paolini, chief strategist di Pictet Asset Management, sostiene infatti che “gli effetti di una guerra commerciale su vasta scala si estenderanno ben oltre gli Stati Uniti e la Cina, minacciando stagflazione in tutto il mondo”. Lo strategist spiega infatti che “Il nostro modello, basato sulle stime del Fondo Monetario Internazionale (FMI), mostra che se una tariffa del 10% sul commercio statunitense venisse completamente trasferita al consumatore, l’inflazione globale aumenterebbe di circa lo 0,7%. Questo, a sua volta, potrebbe ridurre gli utili societari del 2,5% e tagliare i multipli prezzo/utili delle azioni fino al 15%. Tutto ciò significa che l’azionario mondiale potrebbe scendere del 15-20%".

Analisi dei fondi inflation linked

Di seguito abbiamo riportato i migliori dieci fondi inflation linked in termini di performance YTD espressa in euro, distribuiti in Italia. L’elenco mostra i fondi che sono riusciti a sfruttare al meglio le prospettive di crescita dell’inflazione in questo primo semestre del 2018.

Fondo Rendimento YTD Rendimento 1 anno Rendimento 3 anni Volatilità 1 anno Volatilità 3 anni Società
HSBC Global Investment Funds - Global Inflation Linked Bond 3,94 1,65 2,09 _ 8,51 HSBC
BlackRock Global Funds - Global Inflation Linked Bond Fund 3,76 1,2 2,02 7,93 8,55 BlackRock
iShares Global Inflation-Linked Bond Index Fund  3,38 0,94 2,54 8,59 8,78 BlackRock
Vanguard U.S. Treasury Inflation-Protected Securities Index Fund Select 2,96 -1,03 _ 7,87 _ Vanguard
Legg Mason Western Asset Global Inflation Management Fund 2,33 -1,07 1,71 6,89 8,2 Legg Mason
MFS® Meridian Funds - Inflation Adjusted Bond Fund 2,21 -1,35 -0,92 7,78 7,19 MFS
GAM Multibond - Global Inflation Linked Bond  1,98 -0,65 0,9 7,99 8,19 GAM
Amundi Funds - Bond Euro Inflation 1,22 5,16 1,88 3,15 4,95 Amundi
BNP Paribas Obli Inflation 1,11 3,83 1,8 2,24 4,68 BNP Paribas
DNCA Invest Flex Inflation  1,04 _ _ _ _ DNCA

Fonte: Elaborazione propria. Dati percentuali Morningstar Direct al 30/06/2018.