Alla ricerca di valore con un tocco locale

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Fiona Maciver, Financial Specialist, Broadridge Financial Solutions

Contributo a cura di Fiona Maciver, financial specialist di Broadridge Financial Solutions. Tratto dalla rivista numero 30 Funds People - sezione Marketing e Distribuzione.

In un anno in cui il sentiment è stato penalizzato dall’incertezza del mercato, i fund selector hanno mostrato una predilezione per le strategie più allineate alla domanda locale dei gestori specializzati nei mercati domestici. Gli asset manager di tipo boutique che figurano nella classifica di quest’anno mostrano un carattere prettamente locale e, grazie alla propria capacità di scovare opportunità di alpha ancora inesplorate, sono riusciti a suscitare l’interesse dei fund selector. 

A livello geografico, come accaduto lo scorso anno, la palma d’oro spetta alla Francia che ha dominato la classifica con ben cinque gruppi, seguita poco lontano da Germania e Spagna, con quattro boutique ciascuna. La classifica delle boutique è sempre soggetta a importanti variazioni e l’edizione 2018 non ha fatto eccezione dato che si registrano sette new entry rispetto alle otto dello scorso anno. Ciononostante, la svedese Lannebo, apprezzata da diversi anni dai fund selector, è rimasta saldamente al primo posto per il quarto anno consecutivo mentre la francese Moneta ha mantenuto la seconda posizione. 

Le novità assolute sono invece tre, mentre negli altri casi si tratta di asset manager che sono tornati in classifica dopo precedenti apparizioni, anche fugaci. Tutti e tre vantano ottimi curriculum di investimento. Lindsell Train, asset manager britannico specializzato nell’azionario a elevata convinzione, è rinomato per le strategie azionarie a livello locale e globale. Le altre due new entry sono Shareholder Value Management (SVM) e Mercier Vanderlinden. SVM è un gestore tedesco attivo che adotta una metodologia di selezione dei titoli fondata su sostenibilità e finanza comportamentale. La belga Mercier Vanderlinden è un piccolo asset manager nato dalla vendita di partecipazioni familiari che sono andate a costituire la base di investimento iniziale per questa società di gestione patrimoniale. 

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Business driver

Con l’entrata in vigore di MiFID II e la necessità di distributori e gestori di adattarsi alla nuova normativa, le questioni della pressione delle commissioni e della scomposizione dei costi dell’attività di ricerca hanno continuato a prevalere; curiosamente, a differenza di quanto accaduto nelle classifiche dei brand principali, l’impatto di prezzi e costi ha assunto una particolare rilevanza come driver del business.

In un contesto in cui l’attività delle Banche centrali ha privato di qualsiasi attrattiva l’investimento obbligazionario e la retorica della guerra commerciale ha incrementato il rischio potenziale di molte opzioni azionarie, era prevedibile che si arrivasse a una nuova classifica dell’importanza relativa dei driver alla base della selezione di un fondo. Dati particolarmente interessanti si evincono dall’analisi dei cambiamenti apportati all’elenco dei driver alla base della selezione di un fondo (seguente tabella), dove la 'preferenza per il marchio' non ha inaspettatamente conquistato il primo posto. La volatilità del mercato generalmente induce a investire in soluzioni 'sicure' e a cercare rifugio nei grandi marchi. Tuttavia, a dispetto della maggiore volatilità espressa dai mercati rispetto al 2017, nel 2018 il sentiment sottostante degli investitori non ha subito particolari variazioni. Nonostante il nuovo orientamento assunto dalle Banche centrali, le tensioni politiche e macroeconomiche non si sono allentate, spingendo gli investitori a confermare l’interesse per le strategie in grado di realizzare un alpha reale; allo stesso modo la 'percezione del marchio' è rimasta costante.

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Il driver 'marketing e comunicazioni' è invece sceso all’ultimo posto, scambiando posizione con 'prezzo e costo'. Nel mondo delle boutique con prodotti ad elevato alpha e quindi con prezzi particolarmente elevati, i fondi richiedono una valutazione più attenta che ne giustifichi l’acquisto, soprattutto dopo l’entrata in vigore di MiFID II. Al contempo, le esigenze in termini di 'marketing e comunicazioni' risultano meno onerose per i gestori con una gamma di prodotti più limitata e definita.

Attributi del marchio

Nelle boutique gli attributi del marchio hanno un’importanza relativa diversa rispetto a quella riscontrata nei grandi marchi transfrontalieri inclusi nello studio FB50. Quest’anno, la 'conoscenza del mercato locale' è stata un attributo fondamentale per le boutique, mentre ha avuto un ruolo marginale per i grandi marchi transfrontalieri. La vicinanza ai team di gestione e la loro innata conoscenza delle capacità di investimento specificatamente richieste dai clienti rappresentano le vere armi a loro disposizione nella battaglia per gli asset. In linea con il ridotto punteggio ottenuto da vendite e marketing come driver del business, gli attributi legati alla gestione dei rapporti, tra cui 'orientamento al cliente' e 'politica di comunicazione', si sono posizionati più in fondo in classifica rispetto alle controparti di maggiori dimensioni. 

L’'innovazione' è un altro attributo per il quale si osserva un comportamento differente nei due gruppi di asset manager: mentre le boutique, con il loro spirito imprenditoriale, sono ritenute innovative per natura, i grandi marchi non riescono a trasmettere altrettanto facilmente un senso di innovazione.

New entry

Tutti gli asset manager entrati quest’anno in classifica adottano uno stile value e una filosofia buy-and-hold simile che è riuscita a catalizzare l’interesse dei fund selector. 

• Lindsell Train (Regno Unito). Si tratta di una società specializzata nell’azionario a elevata convinzione, concentrata su tre strategie: azionario britannico, globale e giapponese. In tutti e tre i casi, il gestore ricorre a un approccio buy-and-hold con focus su portafogli concentrati di 23-28 titoli. I due fondatori sono anche gli azionisti di maggioranza e hanno costruito un bacino di clienti fedele nel Regno Unito. La buona performance, insieme a un prezzo relativo interessante, ha aiutato la società a diventare una delle preferite dai fund selector e nelle principali piattaforme retail. Non sorprende che gli attributi del marchio che i fund selector britannici associano più frequentemente a questo asset manager siano riferiti al prodotto.

Mercier Vanderlinden (Belgio). Costituita come family office, Mercier è diventata un asset manager indipendente in cui gli asset familiari sono investiti insieme al patrimonio dei clienti. Il motto della società, “We take it personally” ("Ne facciamo una questione personale"), sottolinea questo allineamento con le esigenze dei clienti. Come per altre new entry, la società offre una gamma di prodotti ridotta e concentrata solamente su tre differenti portafogli azionari e multi-asset.

• Shareholder Value Management (Germania). Considerando la volatilità espressa dal mercato, nel 2018 gli investitori tedeschi hanno mostrato una propensione straordinaria per gli investimenti azionari, soprattutto per le boutique di gestori attivi come Shareholder Value Management. Gli investitori tedeschi e austriaci ne hanno apprezzato in particolare la solidità della gamma di prodotti, la qualità della gestione delle relazioni e l’approccio in materia di investimenti socialmente responsabili.