Alla ricerca di rendimento attraverso i certificati

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In un contesto di mercato caratterizzato da bassi tassi di interesse, cresce il numero di investitori alla ricerca di rendimento. Spinti da questa vera e propria 'caccia al rendimento', sempre più investitori hanno iniziato a interessarsi al mercato azionario e ad alcune tipologie di certificati (o certificates, in inglese) che rappresentano un’alternativa interessante per ottenere, grazie al ricorso a strutture su opzioni, un rendimento target superiore. Funds People ha chiesto a Melania D’Angelo, head of Private Banking Sales Italia e Ticino per Exane Derivatives, di illustrare la loro soluzione.

I certificati sono prodotti finanziari innovativi emessi da banche d’investimento il cui valore dipende da uno o più sottostanti (azioni, obbligazioni, indici, ecc). Creati per offrire agli investitori uno strumento di gestione del proprio portafoglio, i certificati, a differenza delle azioni, non danno diritto ai dividendi distribuiti dal sottostante. Chi investe in certificati rinuncia, dunque, al dividendo a favore di una struttura composta da opzioni, che dovrebbe migliorare l’efficienza rispetto a un investimento diretto. Per quanto riguarda la tassazione, i certificati sono soggetti a tassazione classica come qualsiasi titolo azionario e, generando redditi diversi, consentono la compensazione delle minus/plusvalenze. Ecco quindi che, proprio alla luce di questo fattore, questi prodotti sono considerati degli strumenti d’investimento fiscalmente efficienti.

Dimensione del mercato in Italia

Nei primi nove mesi del 2015 sono stati emessi ben 403 certificati sul mercato italiano, per un controvalore di collocato che è arrivato a sfiorare gli 8 miliardi di euro (dati ACEPI). Se si considera che, sull’intero 2014, i certificati emessi erano 429 per un controvalore di 8,1 miliardi  e che, nel 2013, erano 361 per un controvalore di 6,3 miliardi, è evidente che il mercato è in forte crescita e continua ad attrarre sempre più investitori. 

Esistono dei particolari certificati che possono soddisfare la ricerca di rendimento degli investitori? Una risposta positiva potrebbe arrivare dai prodotti strutturati di tipo 'Crescendo' su un singolo sottostante, che vantano - ad esempio - cedole superiori ai rendimenti offerti da quelli che sono i motori 'classici' (cioè l’investimento in azioni o obbligazioni). Ma tali cedole, tuttavia, arrivano solamente a circa il 4%. Un rendimento visto come ancora basso, da molti investitori. “Per far fronte alla ricerca di rendimento, abbiamo sviluppato la gamma Crescendo Rendimento, ribattezzata dagli investitori italiani “certificati Exanone”, composta da certificati a capitale condizionatamente protetto e da certificati a capitale incondizionatamente protetto”, spiega a Funds People Melania D’Angelo, head of Private Banking sales Italia e Ticino per Exane Derivatives, che poi aggiunge che “i certificati di tale gamma si contraddistinguono, in particolare, per cedole interessanti e barriere europee conservative”. In un mercato che si caratterizza per un livello di volatilità elevata e in cui è difficile definire il miglior timing di ingresso, l’ottimizzazione dei parametri tecnici permette, infatti, al pay off Crescendo Rendimento di trasformare un aspetto naturalmente negativo, cioè la volatilità, in uno positivo cioè la possibilità di cedole condizionate più elevate e/o con barriere più conservative.

Principali caratteristiche del pay-off Crescendo Rendimento
Si tratta di certificati che presentano una cedola il cui pagamento è soggetto al verificarsi di una condizione di mercato, come ad esempio il rialzo di un sottostante. Inoltre tali strutture presentano una scadenza massima e finestre di rimborso anticipato che permettono di aumentare il rendimento di un prodotto, di ottimizzare gli scenari d’investimento e di ricevere le cedole e il rimborso del capitale. Per quanto riguarda il rimborso a scadenza, invece, i certificati Crescendo Rendimento classici presentano un capitale a rischio con possibilità di protezione al verificarsi di talune condizioni di mercato, come ad esempio il ribasso del sottostante entro la barriera, mentre i certificati Crescendo Rendimento a capitale incondizionatamente protetto beneficiano, inoltre, di una protezione incondizionata a scadenza del capitale investito secondo un livello determinato all’emissione. 

“Inoltre, negli Exanone il pay-off Crescendo Rendimento è applicato alle più forti convinzioni dei nostri analisti -  precisa la responsabile commerciale di Exane Derivatives - Ne deriva, dunque, che i sottostanti dei nostri Crescendo Rendimento non sono scelti in base a una convenienza tecnica, ma sono frutto della nostra expertise nell’analisi finanziaria”.  Va inoltre evidenziato che la gamma Crescendo presenta un flusso cedolare con cadenza mensile. Un fattore che, secondo la casa d’investimento francese, rappresenta un ulteriore punto di forza, dato che la frequenza mensile delle rilevazioni permette di aumentare le probabilità di riuscire a ricevere un flusso cedolare nel corso dell’anno rispetto alle emissioni che invece prevedono una frequenza annuale delle rilevazioni. Inoltre, spiegano gli esperti, in caso di cedola con frequenza mensile, il mancato incasso di una o più cedole durante l’anno non preclude il conseguimento di un rendimento corposo a fine anno. Senza dimenticare, poi, che la frequenza mensile delle rilevazioni permette al certificato di beneficiare di un prezzo più stabile sul mercato secondario.

Le caratteristiche dei certificati di tipo Crescendo possono essere, inoltre, migliorate attraverso il ricorso a varianti che permettono di aumentare le possibilità di ottenere delle cedole come, ad esempio, l’effetto tempo, che permette di ricevere le cedole non distribuite. Altre varianti permettono, invece, di aumentare le chance di un rimborso anticipato, di ottimizzare o di far fronte a uno scenario di breve termine e/o di aumentare la protezione del capitale a scadenza. 
I prodotti di tipo Crescendo Rendimento dimostrano, dunque, che è possibile investire in un prodotto di rendimento ottimizzando le anticipazioni sui mercati su un orizzonte sia di breve che di lungo termine e rispondendo nel contempo alla ricerca di rendimento. “In un mondo in cui il rendimento è ai minimi, poter ottenere un flusso periodico costante rappresenta sicuramente un forte richiamo per gli investitori”, dichiara D’Angelo.  E questo è ancora più vero per gli investitori italiani che storicamente sono orientati alla ricerca di rendimento: al riguardo non bisogna scordare che il portafoglio medio degli investitori italiani presenta un’elevata esposizione al mercato obbligazionario, in particolare ai BTP che hanno assicurato in passato ingenti flussi cedolari.