AcomeA SGR: "La vera concorrenza risiede nell’altissima avversione al rischio tipica del risparmiatore italiano"

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Il ritorno di fondi specializzati, l’avanzata dei passivi e del robot advisory. Sono queste le tre tendenze che secondo AcomeA SGR stanno caratterizzando il settore del risparmio gestito in Italia. "Riteniamo che il più interessante sia il robot advisory, legato al fattore tecnologico. Siamo estremamente innovativi, ed in continua evoluzione, nel proporre servizi che avvicinino la finanza al risparmiatore, abbattendo le barriere economiche e reputazionali che caratterizzano il settore: la finanza non è un tabù, è uno strumento che chiunque può utilizzare e controllare". Negli ultimi due anni la società ha investito molto nello sviluppo di soluzioni che utilizzano la tecnologia per riuscire a coinvolgere un numero maggiore di clienti.  È il caso dai pacchetti di investimento smart: una combinazione di fondi comuni e servizi automatici (optional) ideata per rispondere con semplicità agli obiettivi più comuni degli investitori. In più c’è l’app Gimme5, che si rivolge a tutti i piccoli risparmiatori alla ricerca di un salvadanaio digitale per risparmiare e investire a partire da piccole somme".

Per quanto riguarda la concorrenza della gestione passiva, in AcomeA si sentono tranquilli: "La gestione passiva offre un servizio diverso da quello che noi proponiamo. Occorre, invece, alzare la guardia sulla problematica dei fondi falsi attivi, che applicano commissioni sproporzionate rispetto al servizio di gestione reso". Un fenomeno che interesserebbe circa il 16% dei fondi comuni europei, come dimostra uno studio di Better Finance. "Ci auspichiamo che la scelta dell’investitore possa tenere maggiormente conto del ruolo dei costi e della qualità del servizio di gestione". A questo proposito, sarà MiFID II ad andare in aiuto dell'investitore. Infatti secondo la società milanese "in teoria MiFID II dovrebbe mettere in chiaro tutti gli aspetti legati non solo alle caratteristiche dei prodotti, ma anche al loro costo. Senz’altro una condizione indispensabile perché gli utenti abbiano strumenti oggettivi di raffronto. Ci riteniamo ottimamente posizionati in un settore che si apre a maggiore concorrenza", affermano orgogliosi. E parlando di concorrenza, "quella vera risiede nell’altissima avversione al rischio tipica del risparmiatore italiano", spiegano. 

La società che si caratterizza per uno stile di gestione attiva value-contrarian, con un'offerta di prodotti composta da 15 fondi di investimento con mandato globale che comprono le principali asset class e quasi un miliardo e mezzo di masse in gestione, per il 2018 punterà soprattutto sui PIR. "Nel 2017 abbiamo lanciato due fondi PIR (un flessibile e un azionario puro), attualmente in testa alle classifiche e siamo convinti che l’interesse degli investitori per questo strumento sia destinato a crescere nel 2018". Inoltre visto l’attuale contesto dei tassi sia e breve sia a lunga, ad oggi i fondi più gettonati sono AcomeA Breve Termine e AcomeA Performance. Il primo offre una soluzione concreta alla gestione della tesoreria, grazie a un approccio globale sulle curve a breve di tutto il mondo, sia corporate sia gov. L’AcomeA Performance è un fondo obbligazionario globale che può investire senza vincoli di duration o emittente in tutto il mondo".

 

Nella foto da sx: Alberto Foà (presidente), Daniele Cohen (direttore generale), Giovanni Brambilla (amministratore delegato),  Matteo Serio (direttore commerciale),  Giordano Martinelli (vice presidente), Roberto Brasca (vice presidente).