AcomeA, posizionamento cauto sui mercati azionari

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Nella gamma prodotti di AcomeA SGR, l’AcomeA Patrimonio Prudente e l’AcomeA Performance hanno rispecchiato l’atteggiamento cauto della casa italiana sui mercati azionari. In termini di performance, i comparti hanno chiuso il 2017 con un rendimento dell’1,6% e 1,7%. “Avendo un’esposizione importante sul debito dei Paesi emergenti, che per loro natura presentano una maggiore volatilità, preferiamo mantenere un’esposizione ridotta all’equity, che a nostro avviso ha prospettive meno brillanti”, afferma Alberto Foà, presidente e fund manager di AcomeA SGR. I fondi, che vantano del rating Blockbuster 2017, vengono gestiti in modo attivo, flessibile e discrezionale al fine di ottenere un accrescimento del capitale investito. I prodotti investono prevalentemente in strumenti obbligazionari e/o monetari di emittenti societari, governativi e sovranazionali e agenzie, con rating anche inferiore ad investment grade o privi di rating, e in misura più contenuta in strumenti azionari.

Il team di gestione adotta una strategia di asset allocation globale, senza vincoli settoriali, geografici o in termini di tipologia e capitalizzazione degli emittenti. “Nel 2017 i fondi sono stati gestiti con strategie simili e con una vocazione forte nei confronti dell’investimento obbligazionario. A nostro avviso, detenere una buona dose di liquidità è fondamentale per farsi trovare pronti nel caso si presentino opportunità interessanti”, dice il gestore. Per quanto riguarda la componente azionaria, l’AcomeA Performance può investire fino ad un massimo del 20% in equity, mentre il limite per l’AcomeA Prudente è del 30%.

Quota azionaria ed obbligazionaria

Nel 2017 la quota investita nella componente equity è stata inferiore al 5%, con particolare focus sull’Europa (e Italia), Cina, USA e Paesi emergenti. “Gli investimenti sui mercati azionari sono stati legati principalmente alle best ideas sui Paesi piuttosto che sui settori. Il settore energetico è risultato particolarmente interessante, soprattutto nella seconda parte del 2017”, dice Foà.

Passando alla componente obbligazionaria, il team di gestione ha trovato le migliori opportunità sulla parte emergente, sia titoli in hard currency sia in local currency, anche se la prima componente è stata via via ridotta nel corso del 2017. I comparti investono circa il 60% delle attività nei Paesi emergenti, con una forte esposizione verso il Messico, la Turchia ed il Sudafrica. Tra i Paesi emergenti, “abbiamo preso profitto quasi del tutto su Russia e Brasile, che avevano dato un forte contributo. In Asia abbiamo avuto un’esposizione importante sull’Indonesia, che abbiamo integralmente venduto nel corso del 2017, per reintrodurla successivamente (all’1,5%) alla fine dello scorso anno”, spiega il fund manager.

Asset allocation 2018? Un portafoglio più diversificato

Attualmente il 65% del patrimonio dei fondi è investito in obbligazioni governative dei Paesi emergenti (Messico, Turchia, Sudafrica e Brasile), denominati soprattutto nelle diverse valute locali, con una modesta esposizione a titoli in dollari (per lo più a breve scadenza) e senza titoli denominati in euro a motivo dell’eccessiva compressione degli spread su questa curva. Sono presenti anche titoli corporate di emittenti di Paesi emergenti e di Paesi sviluppati, selezionati sulla base di situazioni specifiche (circa il 5%), mentre il resto dell’attivo (circa il 30%) è detenuto in disponibilità liquide costituite da Bills greci a breve scadenza e depositi bancari. Nel 2018, in particolare per l’Acomea Prudente che presenta un limite più elevato di investimento in equity, “costruiremo un portafoglio meno legato ai singoli titoli e più diversificato nel mercato globale”.

La selezione degli strumenti finanziari viene effettuata senza alcun vincolo di benchmark riguardo al peso delle diverse asset class, settori e aree geografiche. La ripartizione tra le diverse classi di attività e la determinazione dei pesi dei singoli Paesi e settori si basa su analisi macro e micro-economiche. Per quanto riguarda il primo caso, il team di gestione si concentra maggiormente sull’analisi della situazione e dell’andamento delle principali variabili (crescita, inflazione, andamento del debito pubblico e privato, produttività), sulla coerenza delle politiche monetaria e fiscale, sull’andamento della bilancia dei pagamenti e della posizione netta sull’estero.

L’analisi micro riguarda l’analisi dei bilanci e delle prospettive dei singoli emittenti, nonché la situazione dei settori a cui appartengono le varie società. A questo proposito, precisa Foà, "i momenti di maggiore stress finanziario dei Paesi emergenti hanno riguardato in particolare i governi e per questo motivo la nostra allocazione, salvo alcune eccezioni, ha privilegiato le obbligazioni governative, che garantiscono una maggiore liquidità e soprattutto consentono anche di gestire in modo più dinamico ed appropriato la duration e l’esposizione al rischio di cambio”. La caratteristica distintiva dei fondi di AcomeA è comunque una gestione molto attiva basata sul valore intrinseco degli asset più che sugli scenari previsivi e modulata nel tempo attraverso strategie di controtendenza rispetto alle dinamiche di mercato.

I fondi utilizzano strumenti derivati con finalità di copertura dei rischi, investimento ed efficiente gestione del portafoglio. Il team di gestione utilizza opzioni e future prevalentemente per finalità di investimento, ad esempio assumendo posizioni nette corte sul Treasury. La duration dei comparti è gestita in modo flessibile e può variare nel tempo.