AcomeA Breve Termine, come cambia l’asset allocation nel 2018

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Nonostante le valutazioni del mercato obbligazionario abbiano raggiunto livelli elevati, il 2017 è stato un anno positivo per il reddito fisso. Tuttavia, al fine di costruire un portafoglio obbligazionario in grado di generare rendimenti soddisfacenti rimane fondamentale diversificare tra i vari segmenti del reddito fisso, facendo un’attenta selezione a livello settoriale.

“Nel 2017 abbiamo trovato le migliori opportunità nel settore bancario, in particolare sui senior delle banche italiane di media dimensione”, afferma Marco Sozzi, che con Alberto Foà gestisce il fondo con rating Blockbuster 2017 AcomeA Breve Termine. Il fondo, che ha chiuso il 2017 con un rendimento del +2%, viene gestito in modo attivo e discrezionale al fine di ottenere un moderato accrescimento del capitale investito. Il comparto investe principalmente in strumenti obbligazionari e/o monetari di emittenti sovrani, sovranazionali, agenzie e di emittenti societari dell’area Euro con rating anche inferiore ad investment grade o privi di rating.

Per gran parte del 2017 il prodotto ha investito sui titoli bancari italiani e sui Bill greci. “Nel primo caso abbiamo ritenuto che il debito bancario senior delle banche 'di secondo piano' non sarebbe stato coinvolto nell’eventualità di un bail-in, considerata la sistematicità o almeno la forte criticità  di questi istituti per l’economia del Paese (Banca Monte dei Paschi, Banca Popolare di Milano, Banche Venete); inoltre, gli spread esistenti fornivano una remunerazione adeguata per tenere questa posizione. Similmente, l'investimento in Bill greci, benchè avessero un rendimento assoluto non da vera occasione, è stata una decisione coerente con il profilo di rischio del fondo, in quanto abbiamo ritenuto che i progressi del governo greco nell’ambito del programma di rifinanziamento non fossero correttamente prezzati dal mercato”.

Per il 2018 l’asset allocation del portafoglio sarà molto diversa: attualmente circa la metà del patrimonio del fondo è investita in Bill greci con scadenza entro aprile/maggio, ma questa posizione verrà progressivamente ridotta nel corso dell’anno: “se guardiamo ai rendimenti assoluti e ai rischi potenziali della Grecia, questo margine non è più così ampio come un anno o sei mesi fa. Abbiamo così deciso di approfittare pienamente delle opportunità di diversificazione offerte dal regolamento del fondo per investire circa il 28% in titoli in divisa diversa dall’euro: questi investimenti rappresentano la parte più rilevante in termini di rapporto rischio/rendimento. Visto il recente rialzo dei tassi sulla parte breve della curva americana, al momento troviamo le migliori opportunità sulla parte breve della curva dollaro, nonchè sulla parte breve della curva messicana e in parte su quella del Sud Africa. Stiamo assumendo queste posizioni a cambio coperto”, spiega Sozzi. Tra le altre posizioni del fondo, circa il 18% delle attività è investita in depositi e circa il 5% in bond catalani.

In termini generali, i fondi gestiti da AcomeA non replicano alcun benchmark e non utilizzano previsioni macro o di settore di tipo top-down. L’unico vero vincolo per questo fondo riguarda la duration, che tendenzialmente non supera i 36 mesi e viene gestita in modo attivo. Attualmente la duration è di poco superiore all’anno.

Inoltre, il team di gestione seleziona gli strumenti finanziari sulla base dell’affidabilità degli emittenti e dell’evoluzione dei tassi di interesse. Il processo di selezione considera le opportunità di posizionamento, anche tramite arbitraggi, sui diversi tratti della curva dei rendimenti o su curve in divise diverse per i medesimi emittenti. “Nella selezione degli emittenti, per noi è fondamentale considerare la remunerazione dei rischi sottostanti, valutando in quale misura i rendimenti possano rispecchiare un eccesso di valore rispetto a quello espresso dal mercato”. Tuttavia, nella selezione degli investimenti, il team di gestione ricerca costantemente il miglior rapporto tra rischio e rendimento nell’ambito degli strumenti monetari e obbligazionari di riferimento.

Il comparto utilizza strumenti derivati con finalità di copertura dei rischi, investimento ed efficiente gestione del portafoglio. In particolare, il team di gestione ha fatto ricorso a questi strumenti per gestire al meglio le posizioni sulle curve non in euro e per coprire il rischio di cambio derivante dagli investimenti in valute diverse dall’euro. A tal proposito, “abbiamo per esempio utilizzato opzioni e future sui Treasury americani e sull’euro/dollaro, in modo da ottimizzare il nostro posizionamento, nonchè per esprimere view direzionali sull’andamento dei tassi di interesse”, conclude Sozzi.