29° posto per l'Italia nel Global Reteriment Index

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Lanciato nel 2013, il Global Retirement Index elaborato da Natixis Investment Managers assegna un punteggio generale ai Paesi nelle aree di sostenibilità del sistema pensionistico, basato su quattro sottoindici, corrispondenti ai diversi fattori di benessere che impattano sulla vita dei pensionati: il benessere materiale che consente di vivere comodamente (Material Wellbeing), il benessere finanziario, legato all’accesso ai servizi finanziari di qualità al fine di preservare i risparmi e massimizzare i rendimenti (Finances in Retirement), la salute, legata l’accesso a servizi sanitari di qualità (Health) e, la qualità della vita, legata alla possibilità di vivere un ambiente più pulito e sicuro (Quality of Life).  

 

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Fonte: Natixis Asset Management, Global Retirement Index 2018.

Per la sesta edizione del Global Retirement Index, il Paese in testa alla classifica è la Svizzera, seguita dall’Islanda, che vince la medaglia d’argento e terza sul podio la Norvegia, che perde la prima posizione dello scorso anno. Confermate al quarto e al quinto posto la Svezia e la Nuova Zelanda. La Svizzera inoltre è l’unico Paese a collocarsi nelle prime dieci posizioni in tutti i quattro sottoindici. 

Per la prima volta, l’Irlanda entra nei Top Ten della classifica piazzandosi al 7° posto, dopo essere stata al 14° posto nel 2017, al 16° nel 2016 e al 19° nel 2015. Un’ascesa guidata dal netto miglioramento dei sottoindici legati al benessere materiale, finanze e salute. Troviamo nella Top Ten anche il Canada che si piazza al nono posto, grazie all’alto punteggio ottenuto dall’indice sulla qualità della vita e al leggero miglioramento dell’indice delle finanze e del benessere materiale. 

Rispetto all’edizione 2017, fuori dalle prime dieci posizioni la Germania, che scende dal 7° al 13° posto a causa del peggioramento dell’indice di benessere finanziario, e il Lussemburgo, che si piazza all’11° posto nonostante abbia ottenuto il miglior punteggio nell’ambito del sottoindice legato alla salute. 

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Fonte: Natixis Asset Management, Global Retirement Index 2018.

E l’Italia?

L’Italia si posiziona ancora una volta al 29° posto (su 43) del Global Reteriment Index elaborato da Natixis Investment Managers. Nonostante il miglioramento dei sottoindici della salute (18° posto) e della qualità della vita (25° posto), l’Italia resta al palo a causa del basso punteggio ottenuto dai sottoindici legati al benessere materiale e finanziario, collocandosi rispettivamente al 32° e 40° posto.

Tra le note positive, l’Italia si aggiudica il secondo miglior punteggio dell’indicatore sulle aspettative di vita nell’ambito del sottoindice della salute, mentre nell’ambito della Qualità della Vita ha ottenuto buoni risultati nei criteri legati ai fattori ambientali e a uno stile di vita sereno. 

L’Italia mostra un declino marcato dell’indice legato al Benessere Materiale, registrando il più basso punteggio a livello generale dei tre criteri che lo compongono (reddito di uguaglianza, reddito pro-capite e occupazione). Peggiora anche l’indice delle Finanze, che lo scorso anno era risultato stabile, con punteggi dei vari criteri che si piazzano nelle ultime dieci posizioni, ad eccezione di quelli legati all’inflazione e ai tassi di interesse. Le principali sfide restano l'invecchiamento della popolazione, la mancata riduzione dei NPL sul settore bancario italiano, un maggiore indebitamento e il conseguente aumento della pressione fiscale.

"Nonostante le buone notizie relative al miglioramento della Qualità della Vita e della Salute, la situazione economica del Paese pesa ancora sulle finanze della popolazione italiana che deve fare fronte al crescente problema dell’invecchiamento”, dichiara Antonio Bottillo, managing director di Natixis Investment Managers Italia. “Dobbiamo sin da ora incoraggiare gli investitori a risparmiare per la loro pensione e l'industria del risparmio gestito deve fornire soluzioni più efficaci, aiutando gli investitori a definire obiettivi di lungo periodo che devono essere mantenuti e raggiunti affidandosi a una gestione attiva dei propri risparmi. Questa è la chiave di sviluppo verso una maggiore sicurezza finanziaria nell'età pensionistica".