Visibilità ridotta, cresce il nervosismo in attesa dei meeting di BoJ e Fed

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foto: autor Rbanks,, Flickr, creative commons

Sul finire della scorsa settimana, sui mercati è ritornata una certa volatilità dopo un lungo periodo di quasi apatia. E con l’avvicinarsi dei meeting di Bank of Japan e Fed del prossimo 21 settembre, si potrebbe assistere a un certo nervosismo. “I recentissimi rialzi dei rendimenti lungo le parti lunghe di curva rappresentano un primo segnale di preoccupazione rispetto alle prossime iniziative delle banche centrali in un contesto caratterizzato da una ridottissima visibilità”, spiega Alberto Biolzi, responsabile advisory di Cassa Lombarda. E continua: “nonostante dati macro abbastanza deludenti, infatti, gli operatori potrebbero, comunque, temere sorprese da parte della Fed, considerati i recenti, talvolta contrastanti, interventi dei diversi membri del board della banca centrale americana”.

Mentre nel corso della settimana, l’attenzione degli investitori sul fronte macro dovrebbe rivolgersi, in Eurozona, alle indicazioni fornite dall’indagine Zew di settembre, ai dati finali di inflazione per il mese di agosto in Germania e in Francia, alla produzione industriale di luglio e ai dati di inflazione di agosto in Italia. Conclude l’esperto: “negli Stati Uniti, in questa fase, è di particolare interesse la pubblicazione dei dati sull’andamento delle vendite al dettaglio e dell’inflazione per il mese di agosto, gli indici di fiducia della Fed di Philadelphia e dell’Università del Michigan, l’indagine sul manifatturiero dello Stato di New York, i dati di produzione industriale e i dati sulle scorte. Nel Regno Unito, sono da monitorare i dati di inflazione di agosto e le vendite al dettaglio sempre sul mese di agosto, dati che precedono il meeting della Bank of England. A proposito di questo, sono attese notizie sulla stabilità dei tassi e sull’ammontare degli acquisti dei titoli”.