Una ragazzina sfida il Toro di Wall Street: ecco qual è la storia

statua
immagine concessa

La statua del toro di Wall Street è diventata un must per i turisti in visita a New York. Eppure di fronte al simbolo per eccellenza della Borsa americana è arrivata una concorrente che potrebbe rubargli la scena, anche se solo per un mese. Si tratta della statua di bronzo che è stato installata proprio di fronte all'animale, che raffigura una ragazzina che guarda il toro con aria di sfida. Chi l’ha messa lì? La risposta è da cercarsi nell’industria del risparmio gestito, in particolare nella terza più grande azienda al mondo per patrimonio gestito: State Street Global Advisors. L'idea rientra all’interno della campagna lanciata nella giornata internazionale della donna per sensibilizzare le aziende a includere più donne nei propri consigli di amministrazione.

La casa americana gestisce qualcosa come 2,5 trilioni di dollari ed è disposta a usare il suo potere per raggiungere l’obiettivo. ll 90% del patrimonio che gestisce riguarda prodotti che replicano gli indici delle più grandi aziende del mondo, compagnie dove le donne sono poco visibili. Succede ovunque. Anche in Italia, dove solo il 25% dei consigli di amministrazione delle aziende quotate sono formate da donne. Il problema riguarda anche gli Stati Uniti, dove si stima che una su quattro delle aziende dell’indice Russell 3000 non hanno nemmeno una donna nel loro board, e quasi il 60% ha meno del 15% del board composto da consiglieri donne.

La scultura della giovane donna che sfida il toro e dunque Wall Street vuol essere un avvertimento: o le cose cambiano o State Street voterà contro le nomine nei CdA se le aziende non cominciano ad aumentare la presenza femminile. "Non voteremo automaticamente contro le società, ma vogliamo garantire che vengano adottate delle misure concrete e tangibili per ridurre il divario tra uomini e donne nei consigli di amministrazione", ha detto Lori Heinel, deputy global chief investment officer della soceità di gestione. Al momento State Street prevede di inviare una lettera a circa 3.500 aziende, esortandole ad agire. Tuttavia, bisogna ricordare che si tratta di un problema va ben oltre e che riguarda non solo il settor del risparmio gestito, ma anche altre professioni.

Lo studio globale di Morningstar

Uno studio Morningstar realizzato in 56 Paesi e su un totale di 26.340 gestori, rivela che solo un money manager su cinque è donna. Non solo, da otto anni la situazione è praticamente la stessa. In Italia, il 17% dei gestori è donna, contro il 42% degli avvocati e il 40% dei dottori. Il Belpaese è posizionato meglio dei grandi centri finanziari come Londra o New York, ma peggio di Spagna e Francia. Tra le nazioni occidentali, la meno virtuosa è la Germania, dove solo il 9% dei gestori appartiene al gentil sesso.

“Abbiamo registrato significative differenze a livello geografico”, spiega Laura Pavlenko Lutton, tra le autrici del report. “In particolare, i mercati più grandi sono anche quelli con i più bassi tassi di inclusione, in peggioramento rispetto agli anni scorsi”. La lista è lunga: oltre a Stati Uniti e Germania, include il Lussemburgo, la Gran Bretagna, l’Australia e il Canada. In molti di questi Paesi, dove gli uomini hanno leadership consolidate, le donne incontrano reali difficoltà ad intraprendere la carriera di fund manager, anche quando hanno tutti i requisiti per farlo. Negli Usa, ad esempio, le professioniste con certificazione CFA sono più di quelle che trovano impiego nella gestione dei portafogli.

Colpisce il fatto che i Paesi con grandi centri finanziari hanno percentuali più basse di donne come i gestori di fondi che molti dei mercati più piccoli. In Spagna, Francia, Hong Kong, Israele e Singapore, almeno il 20% dei gestori di fondi sono donne. Paesi in cui è possibile trovare una maggiore percentuale di manager, soprattutto se confrontato con i dati osservati nei principali centri finanziari, come il Brasile, l'India, la Germania e gli Stati Uniti, che sono sotto la media globale, con il 12,9%. La statua della ragazza è stato un modo molto efficace per attirare l'attenzione su un problema reale che è globale. La sua determinazione e il suo atteggaimento di sfida pronto a cambiare lo status quo dureranno però solo 30 giorni. Poi la scultura verrà rimossa.