Un mercato quotato dei fondi comuni potrebbe nascere entro l'anno

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immagine ceduta dall'entità

È alle fasi finali l’approdo dei fondi comuni a Piazza Affari. Archiviati i test tecnici, si aspetta il via libera definitivo delle autorità di vigilanza. Vediamo, attraverso le parole del direttore generale di AcomeA, Daniele Cohen, perché è importante.

Questa potrebbe quindi essere davvero una scelta percorribile?

“È positivo il fatto che i regolatori e Borsa italiana si siano mossi sul tema della quotazione in Borsa dei fondi comuni intravedendone i vantaggi per i risparmiatori. A oggi manca solo qualche piccolo passaggio ma l'impianto normativo sembra ormai definito e la strada segnata. Cercando di essere ottimisti entro fine anno il processo potrebbe essere concluso".

In Italia, così come in molti altri paesi europei, i fondi comuni sono in larga parte distribuiti da banche e da altri intermediari facenti capo a gruppi bancari…

"I timori diffusi tra gli operatori che l'introduzione di questo nuovo mercato possa cannibalizzare quello esistente non sembrano fondati. Si va infatti a costituire un canale aggiuntivo e non sostitutivo di quelli diffusi oggi. È possibile forse immaginare un travaso marginale di investitori dal canale tradizionale intermediato a quello dei fondi negoziati in Borsa ma a nostro avviso la quotazione, fornendo ai risparmiatori un nuovo e familiare canale di accesso, creerà uno strutturale aumento della domanda.

La possibilità di acquistare e vendere fondi comuni di investimento in Borsa porterà a diversi vantaggi. Sarà disponibile al risparmiatore un'ampia scelta di prodotti, con un aumento quindi della concorrenza, e si avrà un forte aumento della trasparenza. Dai costi dei fondi negoziati in Borsa sarà infatti scorporata la componente volta a remunerare la distribuzione e l’attività di consulenza, facendo chiarezza finalmente sulla struttura commissionale del prodotto fondi comuni. Si avrà anche un incremento dell'efficienza operativa dell’intero sistema.”