Un bull market più lento ma non ancora al capolinea

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Preferire settori ciclici, in ogni caso quelli che traggono beneficio dall’acquisizione di andamento della crescita europea. Questo tema è alla base della visione positiva sui settori banche, auto e technology del team di Banca Akros (gruppo BPM). Numero due: ridurre l’esposizione ai titoli ad alto dividendo contro uno scenario in cui l’arbitraggio tra equity e titoli sovrani inizia ad avere di nuovo senso. Questo tema è alla base del cambiamento del gruppo a una opinione negativa su real estate e utility. Poi aumentare l’esposizione ai finanziari per cui l’aumento di pendenza della curva dei rendimenti risulterà positivo. E questo tema induce a mantenere un’opinione positiva su banche e assicurazioni. Inoltre è tempo  di beneficiare dell’accelerazione nel M&A continuando ad acquisire posizioni in potenziali target o al contrario riducendo le posizioni in settori dove il tema si sta estinguendo. Costi di credito più alti inciteranno potenziali predatori ad accelerare progetti già in corso, ma ridurrà anche la loro possibilità di condurre queste azioni sul lungo periodo. Ecco che sono quindi declassati i settori di retail e food & beverage.

Fa sapere Francesco Previtera, capo analista in Banca Akros: “rimaniamo ottimisti riguardo alle prospettive per un miglioramento progressivo nella crescita economica a livello globale nei prossimi trimestri, con un rischio di nuova recessione che appare basso sul medio termine. Non c’è dubbio che l’espansione durata 73 mesi dell’economia statunitense è ad oggi significativamente al di sopra della media storica il che giustificherebbe una prima inversione della politica monetaria da parte della Fed. Tuttavia gli indicatori ciclici non suggeriscono ancora che quest’economia sia entrata nella fase finale, in cui la crescente pressione inflazionaria rende necessaria una restrizione monetaria che raffreddi la crescita”. Quali le prospettive per i mercati azionari? Fanno sapere gli esperti che “il cyclical bull market sui mercati azionari globali è in fase avanzata ma non ancora finale. Può proseguire per il 2015 e nel 2016, in quanto le forze cicliche continuano a supportare gli utili in un ambiente di politica monetaria particolarmente accomodante”.

Il messaggio chiave sembra darlo il mercato americano a fronte di ritorni modesti sull’equity causa valutazioni piene risulta vulnerabile a qualsiasi accelerazione sul fronte dell’inflazione salariale o di un ciclo di politica monetaria che risultasse più aggressivo del previsto. “Tuttavia, la nostra visione di base è che l’inflazione e i tassi rimarranno generalmente favorevoli nei prossimi trimestri. Dunque, ci si può aspettare che i rendimenti reali da equity continuino ad essere superiori ai rendimenti reali di cash e bond. Essendo adeguatamente valutato ma con un margine considerevole per una ripresa ciclica negli utili, l’azionario europeo ha il potenziale per una consistente outperformance rispetto all’azionario USA, anche considerando l’impegno della BCE in un programma di QE ha migliorato le prospettive che questo potenziale si realizzi sul medio termine”.

Conclude Previtera: “siamo ora più convinti che l’economia dell’eurozona stia finalmente sviluppando un’inerzia di crescita sostenibile. Perciò preferiamo un’esposizione ai ciclici, in quanto crediamo che i benefici del migliorato contesto di crescita non si siano ancora riflessi completamente nella performance relativa di questi settori. Rimaniamo, tuttavia selettivi con una chiara preferenza per l’esposizione alla domanda di paesi industrializzati, rispetto a economie emergenti, ed in particolare alla domanda nell’eurozona. Vediamo una tendenza al rialzo del rendimento del debito sovrano, da livelli molto bassi, come collegata al miglioramento nella crescita. In vista di rendimenti sui bond maggiori cala l’attrattiva relativa delle azioni difensive ad alto rendimento”.