SRI? Ecco i Paesi su cui investire (secondo Degroof Petercam AM)

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Sul gradino più alto del podio c'è la Danimarca, seguita da Lussemburgo e Svizzera. La Norvegia, prima un anno fa, è scivolata in quarta posizione appaiata alla Germania (salita di quattro posizioni), mentre la crescita più significativa è stata fatta registrare dall’Estonia, dodicesima, che ha compiuto un salto di ben nove posti, entrando nella prima metà della classifica. È quanto emerge dalla classifica di sostenibilità dei Paesi Ocse ed Emergenti redatta da Degroof Petercam AM. Un'analisi che prende in esame la sostenibilità sui 34 Paesi membri dell’Ocse dal 2007 e su 87 nazioni emergenti dal 2013. Aggiornata semestralmente, definisce l’universo di investimento dei suoi fondi SRI sul debito governativo dei Paesi Emergenti e degli Stati Ocse: Petercam L Bonds Emerging Markets Sustainable (5 stelle Morningstar) e Petercam L Bonds Government Sustainable (3 stelle Morningstar). “Sulla base di una metodologia proprietaria – ha affermato Ophélie Mortier, a capo degli investmenti responsabili di Degroof Petercam AM - analizziamo l’impegno di ciascun Stato sovrano nel garantire la piena libertà ai propri cittadini, a investire nel loro sviluppo e benessere personale (istruzione, sanità, ricchezza), a rispettare l’ambiente e ad assolvere alle proprie responsabilità e ai propri impegni internazionali. In questo modo valutiamo il livello di sviluppo sostenibile dei Paesi, cioè il loro impegno a rispondere alle necessità della generazione attuale senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni”.

Il BelPaese non sta messo bene

Secondo il ranking, l'Italia occupa la 29esima posizione, in una situazione di sostanziale stabilità. Si trova così nell’ultimo terzile per tutti i criteri presi in analisi, tranne per quello ambientale. Più nel dettaglio:

Trasparenza e valori democratici. L’Italia è al 26° posto e registra un piccolo cambiamento. L'unica evoluzione degna di nota è un leggero miglioramento nella popolazione carceraria.

Popolazione, sistema sanitario e distribuzione della ricchezza. L’Italia è al 26° posto; il reddito nazionale lordo pro capite è diminuito e sono stati registrati punteggi inferiori alla media su molti indicatori come il GINI (relativo alla distribuzione della ricchezza), la soddisfazione di vita, la fertilità e la povertà.

Educazione, Ricerca & Sviluppo. L’Italia è al 28° posto. Anche su questo fronte la situazione è abbastanza stabile, con un lieve miglioramento in termini di numero di ricercatori, ma l'Italia rimane nel complesso sotto la media rispetto agli altri Paesi Ocse.

Ambiente. In questo ambito l’Italia ricopre una posizione virtuosa, classificandosi al 15° posto. In passato l’analisi di Degroof Petercam AM aveva messo in luce i buoni risultati conseguiti in particolare in materia di emissioni di gas serra e sull’elevata quota di elettricità prodotta da fonti rinnovabili.

Economia. Poco è cambiato e solo la bilancia delle partite correnti appare in una condizione soddisfacente. Il Belpaese, insomma, non sta migliorando ma è fortemente impegnato nella lunga battaglia per una crescita sostenuta.

Paesi Emergenti: Polonia, Repubblica Ceca e Uruguay nelle prime posizioni

Il podio nella classifica SRI per i Paesi emergenti è occupato da Polonia, Repubblica Ceca e Uruguay. Di particolare interesse il caso dell’Argentina, di recente tornata sul mercato dei capitali dopo l’accordo raggiunto tra il governo e i fondi detentori del debito, a seguito del default del 2001. Nonostante il boom di domanda delle recenti emissioni e il rinnovato interesse da parte delle società di rating, Degroof Petercam AM sottolinea come continuino a preoccupare, in ogni caso, la mancanza di competitività dell’economia, la scarsa trasparenza del processo democratico, la corruzione diffusa e l’instabilità politica di fondo. Non a caso, l’Argentina ha perso in questi ultimi tre anni ben 17 posti nella classifica di sostenibilità.