Sectoral AM: ampi spazi in Italia nell'healthcare

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Sectoral Asset Management alza la posta sull'Italia, con l'obiettivo di raccogliere 500 milioni di dollari di asset under management nei prossimi 12-18 mesi. E per aumentare la visibilità sul mercato italiano, quest'anno ha deciso di partecipare per la prima volta all'ITForum, che si apre oggi a Rimini. “L'ITForum è un punto di riferimento nel settore finanziario. L'Italia è il mercato più importante in termini di distribuzione dei nostri prodotti nell'Europa meridionale e presenta ancora ampi spazi di crescita”, spiega Gian Luigi Costanzo, senior advisor di Sectoral AM, società canadese fondata nel 2000 e leader nel settore healthcare (comparto sanitario e farmaceutico), con oltre 2,5 miliardi di dollari di attivi in gestione a fine 2014. 

La partecipazione  al Forum di Rimini fa parte di un percorso iniziato 3-4 anni fa, quando la società ha lanciato in Italia SSgA Sectoral Healthcare Equity Fund, il primo dei suoi tre attuali prodotti venduti in Italia. “L'obiettivo della partecipazione all'ITForum è quello di aumentare ulteriormente la visibilità del nostro gruppo in Italia, dove già operiamo con tre fondi, per il momento, offerti solo a investitori istituzionali”, prosegue Costanzo. Tre sono, infatti, i prodotti registrati per la vendita in Italia: SSgA Sectoral Healthcare Equity Fund, fondo lanciato quattro anni fa insieme a State Street Global Advisors (che è anche azionista di minoranza di Sectoral AM), che investe a livello globale  all'interno dell'intero universo healthcare; Sectoral Emerging Markets Healthcare Fund, lanciato nel 2014, che investe nei mercati emergenti nei settori  dei farmaci generici, medtechs e biotecnologie; e, infine, il nuovo Sectoral Generics Fund, fondo a livello internazionale che investe nel solo settore dei generici e delle specialità farmaceutiche e che è stato presentatato alla fine di marzo. 
“Ci stiamo concentrando sulla raccolta di asset nei fondi già esistenti”, dichiara Costanzo, che poi aggiunge: “Puntiamo a raccogliere, sul mercato italiano, 500 milioni di dollari nei prossimi 12-18 mesi”.  Sectoral AM  è stata fondata 15 anni fa da Jérôme Pfund, CEO del gruppo, e da Michael Sjöström, attuale  Chief Investment Officer, ed è leader di settore nella gestione di portafogli di investimento globali in titoli healthcare.

Potenzialità del settore  healthcare

Nel settore sanitario e farmaceutico si intravedono significative opportunità di crescita, soprattuttio nell'industria dei farmaci generici. Nell’attuale contesto dei mercati azionari, infatti, gli investitori sono alla ricerca di opportunità che possono generare interessanti performance, ponderate per il rischio, come appunto il comparto dei farmaci generici. “Il settore healthcare nel suo complesso ha un carattere relativamente difensivo, derivante dal proprio impegno per il conseguimento del bene più grande che è la salute. Per questo motivo è molto meno sensibile di altri settori alle fluttuazioni economiche globali – spiega l'ad Jérôme Pfund - Questa combinazione di crescita superiore alla media e relativamente bassa volatilità rende i “generics” un tema interessante per gli investitori”.  Nel quinquennio 2012-2017 è previsto, infatti,  un tasso di crescita del mercato globale dei farmaci generici intorno al 10% annuo, che porterà a un incremento del fatturato complessivo del settore di oltre 400 miliardi di dollari. 

Prendendo in considerazione l'indice  Morgan Stanley globale o l'S&P 500, “il settore healthcare pesa più del 10% dell'indice mondiale”, aggiunge Costanzo. È un comparto quindi molto importante, che pesa più del Giappone. Ed è il settore che negli ultimi 25 anni ha dato le migliori performance. “Ha reso il 12,3%  all'anno, collocandosi come miglior performer seguito dai beni di consumo, che hannno reso l'11,2%”, precisa il senior advisor di Sectoral AM. Questo significa che 100 euro investiti nel settore healthcare 25 anni fa sarebbero diventati oggi 1.779 euro, contro i 1.373 euro che si sarebbero ottenuti investento nel comparto dei beni di consumo e i soli 900 euro dell'S&P.  

Ma, dopo questo rally, c'è ancora spazio di crescita? 

“Si - risponde  Costanzo – a patto che si sappiano individuare i titoli giusti”. Il settore healthcare raggruppa circa 2000 compagnie, tra cui 1600 società appartenenti al mondo sviluppato e 400 dei mercati emergenti. Di queste 2000, ce ne sono una ventina che pesano per circa la metà sul totale del settore; la parte restante è composta invece da tanti gruppi più piccoli.  “Le grandi società oggi sono molto care, perchè trattano 18-20 volte gli utili, ma presentano bassi tassi di crescita, in media del 3-4%, mentre ci sono delle aziende più piccole che, magari trattano comunque 20 volte gli ultimi, ma hanno un tasso di crescita del 20%. E questo soprattutto nel settore dei generici e nei mercati emergenti”, conclude Costanzo.