SCM SIM, il life coaching della finanza

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“Diventare il primo e vero 'life coaching' italiano di riferimento per tutta quella fascia di clienti di 'famiglie/imprenditori” che perdono valore gestendosi in maniera autonoma”. Questo l'obiettivo di SCM SIM, Solutions Capital Management SIM, che grazie alla sua struttura di advisory multidisciplinare, si posiziona a fianco del dominus azienda/famiglia, proprio come un vero financial tutor fornendo strategie, soluzioni e strumenti necessari per gestire le molteplici complessità e i momenti unici e irripetibili, come per esempio la vendita dell’azienda, che trasforma, non solo l’azienda in una “nuova azienda denaro”, ma anche la vita dell’imprenditore e del suo gruppo famigliare. “I nostri clienti iniziano un percorso articolato ma di consapevolezza sullo status raggiunto e su quello futuro in termini di aspettative e bisogni famigliari, aziendali e di patrimonio, ovvero passaggio generazionale, eventi di liquidità e conservazione degli investimenti, il tutto avendo sempre sotto controllo il livello di rischi e costi”, spiega Lorenzo Guidotti, partner e responsabile del wealth management & family office di SCM SIM. 

Come approccio, la SIM ha scelto all’origine di servire pochi clienti, ma con situazioni complesse, in contrapposizione ai modelli industriali. “Oggi parlare di asset allocation e investimenti per i clienti, non è più sufficiente, ma le grandi reti di private banking ancora oggi hanno un approccio troppo focalizzato sulla vendita di prodotti rispetto ai servizi legati alla consulenza”, dichiara Guidotti, convinto che, nonostante i rallentamenti dell’entrata in vigore della Mifid II, che detterà le nuove regole in termini di trasparenza verso il cliente, il mercato andrà sempre più verso un modello di consulenza, come il loro: indipendente (ossia senza alcun legame con gli emittenti), trasparente (perché hanno un modello fee-only based), senza conflitto (in quanto operano una separazione del denaro del cliente tra chi lo gestisce e chi lo custodisce) e infine a costo fisso (perché il cliente non paga lo strumento finanziario che acquista, bensì il servizio di consulenza sul proprio patrimonio). Proprio in termini di normativa, “il nostro modello di business è fondato su principi che sposano perfettamente la nuova direttiva Mifid II”, puntualizza  Guidotti.

Il 2015 è stato, intanto, un anno di svolta per SCM SIM. “Abbiamo raggiunto un miliardo di masse in gestione (il 60% degli asset è fatto da masse in consulenza, ndr) con una crescita delle masse di circa 300 milioni, questo grazie in parte all’ingresso di 8 nuovi banker”, commenta  Francesco Barbato, partner e responsabile area commerciale della società, che poi spiega che con sedi operative a Milano, Bergamo, Verona, Roma e Latina, l’organico si è arricchito di 6 nuove figure, 3 nell’area investimenti, 2 nella compliance oltre al nuovo responsabile marketing e comunicazione Alessandro Bernazzani. “Per il 2016, continueremo la ricerca di professionisti con cui condividere prospettive e modello di business. Puntiamo molto sulla formazione dei nostri banker, abbiamo in programma una serie di attività per ampliare le loro competenze, come, per esempio il percorso di formazione organizzato insieme all’Aiaf”, aggiunge Barbato, che spiega che la figura del banker SCM deve possedere ampie capacità in più ambiti, ad esempio, per il passaggio del patrimonio alle generazioni future deve offrire soluzioni a cavallo tra il finanziario, l’assicurativo e il legale, con un occhio attento all’aspetto fiscale.

“Un servizio che abbiamo ideato e che ha riscontrato successo presso i clienti con rapporti in più banche è l’account aggregation, che ha il vantaggio di offrire una rappresentazione dell’intero portafoglio e della sua allocazione complessiva”, spiega Barbato. “Siamo in grado anche tramite strumenti personalizzati di monitoring e reporting consolidato di mappare il patrimonio complessivo del cliente, che spesso ha molteplici investimenti affidati a più di una banca o asset management”, aggiunge Guidotti, che parla di un  sistema capace di rappresentare in maniera sintetica, esattamente la composizione del patrimonio, il suo effettivo rendimento ma soprattutto i costi di gestione, di commissione e i rischi trasversalmente connessi. 

Ma quali sono le nuove tendenze all'interno del vasto mondo del wealth management e cosa ricercano i clienti in questa fase di mercato? “Avendo una visione globale della ricchezza dei nostri clienti, SCM è ricettiva di opportunità di partecipazione a investimenti in asset non solo tradizionali, come l’investimento in start-up e/o in realtà industriali più consolidate attraverso lo strumento del club deal”, risponde il partner e responsabile del wealth management & family office di SCM SIM, che poi conclude dicendo: “Per quanto riguarda invece investimenti in asset più tradizionali, stiamo guardando con interesse il mercato “fintech” e quello della disintermediazione bancaria; in particolare stiamo dialogando con una piattaforma di sconto fattura online “workinvoice” per offrire ai nostri clienti un investimento della liquidità alternativo, con un profilo di rischio/rendimento interessante”.