Scenario macroeconomico in Europa e USA

Nickestamp, Flickr, Creative Commons
Nickestamp, Flickr, Creative Commons

Come il 2016, anche il 2017 sarà un anno caratterizzato da incertezza politica globale e volatilità sui mercati. A questo proposito, sarà importante monitorare con attenzione gli effetti della Brexit e delle riforme economiche e fiscali di Donald Trump sui mercati finanziari, così come le elezioni politiche in Francia, Germania e Olanda.

A livello globale, nonostante gli ultimi dati economici mostrino un’accelerazione della crescita economica negli Stati Uniti e nell’Eurozona, i mercati finanziari rischiano di peccare di eccessivo ottimismo. Entrando più nel dettaglio, analizziamo il contesto macroeconomico degli Stati Uniti, Eurozona e Regno Unito nel 2017.

Stati Uniti: l’indice manifatturiero ISM ha raggiunto il livello più elevato da dicembre 2014, la crescita dei salari medi è accelerata come non si vedeva da maggio 2009 e l’ottimismo delle piccole-medie imprese americane è salito al livello massimo da dicembre 2004. La fiducia dei consumatori si mantiene solida e prossima ai massimi, il tasso di crescita delle scorte è aumentato, mentre il tasso di crescita delle vendite al dettaglio resulta più moderato. Nel caso in cui il contesto macroeconomico continuasse a migliorare, la Fed avrebbe dei buoni motivi per alzare i tassi di interesse 2-3 volte nel corso del 2017. L'inflazione americana è salita a 1.7% in novembre, in leggero aumento rispetto all’1.6% di ottobre.

Eurozona: la fiducia degli investitori è salita ai massimi da agosto 2015, il tasso di disoccupazione è rimasto invariato ai minimi da giugno 2009 e la produzione industrale è in forte crescita, soprattutto in Germania, Francia, Spagna e Gran Bretagna. A novembre la produzione industriale dell’area euro ha fatto registrare un aumento dell’1.5% rispetto ad ottobre. Il ciclo economico si sta gradualmente rafforzando e si notano i primi segnali di ripresa economica, seppur modesta e non omogenea. Secondo le previsioni, il tasso di crescita economica del quarto trimestre del 2016 dovrebbe attestarsi a 0.4%-0.5%, in leggero aumento rispetto allo 0.3% del terzo trimestre. In dicembre 2016, il tasso annuale di inflazione dell’Eurozona è salito all’1.1%, raggiungendo il massimo da settembre 2013 e in aumento rispetto allo 0.6% di novembre. Accelera anche l’inflazione core, che passa a +0.9 rispetto allo 0.8% di novembre. Questo rialzo è stato in gran parte favorito dall’aumento dei prezzi dei beni energetici.

Regno Unito: sul finire del 2016 i prezzi delle abitazioni hanno fatto registrare un rialzo, ma a inizio 2017 il consensus prevede un rallentamento guidato dalla minore crescita economica e dalla riduzione del potere d’acquisto conseguente alla maggiore inflazione. In aumento il deficit della bilancia commerciale, a causa di un maggior deficit nei beni e un minor avanzo nei servizi. Aumenta anche la produzione industriale e la produzione manifatturiera che si attesta ai massimi da gennaio 2015.  A dicembre 2016, i prezzi al consumo nel Regno Unito hanno mostrato una crescita dello 0.5% su base mensile e dell'1.6% su base annua, raggiungendo il livello più alto da luglio 2014. Questo trend al rialzo dell’inflazione è stato favorito dall’aumento dei prezzi del petrolio e dei generi alimentari. In linea con le aspettative e con le previsioni degli analisti, il PIL britannico è cresciuto dello 0.5% nell’ultimo trimestre del 2016.