S&P 500, valutazioni in linea con la media storica se non poco superiori

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foto: autor Ken Lund, Flickr, creative commons

Nelle riflessioni degli analisti ci sono almeno quattro punti chiave che giustificherebbero l’andamento erratico delle previsioni sugli utili aziendali per il 2015: i prezzi energetici che si sono estremamente ridimensionati favorendo i settori più energivori, ma indebolendo quelli direttamente legati a petrolio e gas; il rafforzamento del dollaro con una perdita di competitività sui mercati esteri; una moderata politica dei tagli di costo, a volte sostituita da nuova occupazione; ed infine, la ripartenza del Capex a fronte di tassi di finanziamento ancora molto bassi e in odore di prossimi rialzi. Nell’attuale 'stagione degli utili', quarto trimestre 2014, il dato sulle ‘sorprese positive’ risulta migliore rispetto alle ultime previsioni; a fare impressione è proprio l’andamento falsato delle stime ritornate positive dopo un periodo di forti revisioni al ribasso. Le attuali analisi si riferiscono a oltre l’80% del peso nell’S&P500 (322 aziende sulle 500 dell’indice) dove il 57% ha riportato una sorpresa positiva sugli utili e il 54% sulle vendite. Al calo preoccupante del settore energy sono risultati interessanti gli utili di media, auto e healthcare.

L’utile complessivo per l’indice S&P500, del quarto trimestre 2014, potrebbe quindi attestarsi a 30,5 dollari rispetto alle attese di fine anno di 29,5 dollari, ma molto inferiore alle stime fatte dagli analisti nella scorsa estate che addirittura lo proiettavano oltre 32 dollari. Gli esperti di AcomeA SGR, segnalano che il rapporto 'positive surprise' cioè l’indicatore di quante aziende prevedono utili e fatturato superiori alle attese si è leggermente contratto rispetto al dato precedente. Un’analisi a livello settoriale ci conferma che i settori farmaceutico e tecnologico segnalano una crescita organica impressionante a doppia cifra, rispettivamente del 25% e 13%, mentre il comparto energetico con il crollo del prezzo del petrolio archivia il trimestre in caduta del 22% seguito a ruota dal settore finanziario in discesa del 5%. Ulteriore fattore discriminante è la forza della divisa statunitense che separa nettamente la forza di crescita delle aziende domestiche (+4.5% ) rispetto alle grandi multinazionali. Quest’ultime segnano una contrazione della crescita (-2.8%)”. AcomeA all’interno dei portafogli azionari statunitensi privilegia i titoli energetici legati all’esplorazione e alla produzione e realtà  finanziarie di grande capitalizzazione che presentano margini di miglioramento e valutazioni particolarmente attraenti  mentre nell’ambito tecnologico rivolgiamo la nostra attenzione alle società di media e piccola capitalizzazione che operano in ambito domestico.

La chiusura della stagione 2014 apre alle previsioni per il nuovo anno; il tema sembra delicato mentre la maggior parte degli esperti si dice prudente e stima una crescita limitata dell’1%. Agli attuali livelli di 2050 punti, l’S&P500 presenta valutazioni in linea con la media storica se non poco superiori; secondo gli esperti, “la mancanza di un allungo degli utili, che sembrerebbe impattata dai fattori sopracitati, lascerebbe quindi stimare un Price/Earnigs (prezzo/utili) di 16,9x (P/E fwd 12 mesi), con un andamento laterale dell’indice, se non impattato da fattori esogeni”. Il timore degli Strategist risiede invece nella possibilità di un aumento della volatilità, almeno in concomitanza della pubblicazione di dati macro e delle decisioni di politica monetaria della Fed nei prossimi trimestri.

L’idea di Anima SGR sul mercato statunitense da neutrale diventa negativa. Diverse le motivazioni alla base di questo sottopeso all’interno in generale dei portafogli dei fondi azionari. In primo luogo, perché l'entità considera che la Federal Reserve nell’arco del 2015 darà il via libera al rialzo dei tassi. In occasione dell’ultimo meeting dei giorni scorsi, la Banca centrale americana ha ribadito di essere 'paziente' nell’iniziare ad alzare i tassi, mossa che non avverrà almeno fino a giugno. In secondo luogo, va detto, che a parte il ritorno di un po’ di volatilità negli ultimi tempi, Wall Street ha raggiunto massimi storici; terzo: è attesa una recessione degli utili societari, nonostante la crescita economica stia correndo. In particolare, riguardo a questo ultimo punto, le revisioni negative degli utili del settore energetico, legate al calo del prezzo del petrolio, hanno pesato sulle stime degli utili dello S&P500 e anche gli altri settori del mercato americano hanno subito una drastica revisione.