Romano Prodi, dal risultato degli stress test l’Italia ha dimostrato solidità

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foto: autor European Parliament, Flickr, creative commons

Mi sembra che l’Italia, in materia di stress test, sia stata trattata male. La sensazione è che l’arbitro abbia fischiato in modo strano. D’altra parte, quando uno è l’ultimo della classe, ti mettono all'ultimo banco, senti meno le lezioni e impari poco”. Romano Prodi, incontrato a margine di un convegno organizzato dalla società di gestione Arca SGR a Palazzo Clerici a Milano in occasione del trentennale di due fondi comuni lanciati nel 1984, Arca BB e Arca RR, si è espresso così nel commentare i risultati della valutazione della BCE sulle 130 principali banche europee. Ma si dice piuttosto positivo sul Paese: “sono moderatamente ottimista sul fatto che l’Italia sia in grado di dimostrare una certa solidità e tenuta.

I test sono stati severi e, nonostante questo, abbiamo retto”. E precisa, senza usare mezzi termini: “globalmente il sistema non ne esce male, ci sono solo due banche italiane in difficoltà. E poi sarei tanto curioso di sapere come sarebbero state giudicate le Landesbank tedesche che, invece, dagli stress test sono state tenute fuori". Aggiunge Prodi: “c’è stata una sistemica valutazione negativa dei prestiti della clientela e della massa creditizia di fronte al possesso di titoli anche di dubbia qualità. E questo non ha aiutato. Inoltre, gli esami si sono riferiti alla fine dello scorso anno ma è bene dire che molte banche hanno aggiustato in buona parte i loro bilanci nel corso di quest’anno”. Infine, in relazione alla bocciatura di qualche istituto italiano, con potenziali carenze di capitale per un totale di 9,7 miliardi di euro, il Professore tiene a sottolineare che “del resto, dato che si è partiti da uno scenario italiano disastroso, al limite del collasso, non era certo facile fare gli stress test partendo, appunto, dalle ipotesi peggiori”.