Piattaforme retail, non chiamatele supermercati di fondi

Il mercato dell’asset management continua ad essere fortemente controllato dai canali di distribuzione tradizionali per una numerosa serie di fattori storici, sociali ed economici. Rispetto al totale del business, quello sviluppato dalle piattaforme online è quasi residuale. “Questo perché quasi ovunque, ma soprattutto in Italia, la finanza si vende e non si compra”, dice secco Simone Calamai, AD di Fundstore, piattaforma web di fondi comuni e sicav di Banca Ifigest. E continua: “Ciò non significa che il settore dell'online non sia comunque in lenta ma continua espansione”. 

A livello globale è presente un chiaro trend di crescita degli investimenti online dovuto alla progressiva informatizzazione della popolazione ed alla nascita di nuovi servizi finanziari in grado di supportare la clientela nelle scelte di investimento. Anche in Italia, seppur in ritardo rispetto ai principali Paesi mondiali, l’incremento dell’informatizzazione sta ampliando il bacino di utenza per gli investimenti online. Gli italiani che accedono ad internet sono infatti oltre 29 milioni, con una crescita di più di un milione rispetto allo scorso anno, e rappresentano circa la metà della popolazione complessiva. Quasi il 60% degli italiani con accesso ad internet detiene un conto corrente online e il 16% di questi effettua investimenti in strumenti di risparmio gestito o amministrato (per un totale di oltre 2,6 milioni di individui). 

L’investitore medio, maschio con un’età compresa tra i 40 e i 60 anni, ha una cultura finanziaria elevata ed acquista principalmente fondi flessibili e obbligazionari.

Verso la customer experience

Per Davide Ferretti, responsabile investimenti e trading di Webank, “si dovrà prestare sempre maggiore attenzione alla customer experience, all’esperienza d’uso complessiva del cliente. Non solo vendita di fondi ma piattaforme, quindi, sempre più intuitive nell’utilizzo, complete nelle funzionalità, ricche in termini di prodotti offerti e integrate con gli altri canali. Per una gestione e pianificazione a 360 gradi degli investimenti e del risparmio dei clienti, le piattaforme  dovranno  sempre più orientarsi al Wealth Management nel suo complesso e arricchirsi in termini di catalogo prodotti e servizi  finanziari e non,  in ottica di  protezione, previdenza complementare e pianificazione finanziaria”. 

In questo contesto, "il servizio di consulenza perfettamente integrato sui canali fisici (agenzia e promotore finanziario) e digitali (gestore remoto e tool di roboadvisory) rappresenterà la chiave di volta per il futuro per raggiungere target di clientela più estesi rispetto a quelli attuali", aggiunge. La consulenza e la tecnologia possono, quindi, dare una mano nella selezione della giusta soluzione di investimento. I grandi gestori lo hanno capito e hanno lanciato o stanno lanciando nuovi servizi di consulenza robotizzata. Un giro d'affari che in 10 anni potrebbe raggiungere i 5 trilioni di dollari, secondo un recente studio di Citi.

“Abbiamo sempre voluto essere il posto dove comprare un fondo alle migliori condizioni possibili e nel modo più semplice e indipendente concesso dalle normative vigenti e ancora oggi i nostri sforzi vanno in questa direzione”, dice Calamai. Fundstore, insieme alla società fintech indipendente AdviseOnly, specialista nei servizi di costruzione dei portafogli, ha lanciato un nuovo servizio di consulenza gratuito che permette a qualsiasi investitore retail di costruirsi la sua asset allocation e, eventualmente, acquistare direttamente i fondi che compongono il portafoglio. 

 “Per iniziare ad investire il cliente ha molti strumenti veloci e intuitivi, di informazione, di analisi e di supporto agli investimenti a partire dai più semplici come delle schede prodotto dettagliate, un motore di ricerca e di comparazione sino ad arrivare a strumenti professionali di analisi X-Ray del portafoglio e ai portafogli modello” spiega Federico Taddei, amministratore delegato di Online SIM, che lo scorso  luglio ha lanciato Robo Box, la prima piattaforma in Italia di robo advisor, che nasce con l’obiettivo di offrire un’ampia selezione di diversi robo advisor per consentire ai clienti di scegliere il servizio più adatto alle proprie esigenze.

Vantaggi

I vantaggi offerti dal canale digitale sono ormai molto numerosi. Per Taddei “si va dalla possibilità di accedere comodamente da casa alla propria posizione, avere degli strumenti di analisi e di supporto agli investimenti, una totale trasparenza sull’operatività”. Calamai aggiunge “un importante risparmio sui costi rispetto ai canali tradizionali, nessun limite in termini di ampiezza del catalogo prodotti, fino all’assenza di conflitto di interessi e, nel caso di Fundstore, anche la possibilità di operare senza dover aprire un ulteriore conto presso l'intermediario collocatore”. 

La piattaforma di Webank, fruibile da qualsiasi device fisso o mobile, consente sia ai clienti più sofisticati, evoluti ed esperti, sia a quelli con minore esperienza, di operare autonomamente in fondi e sicav interamente online (paperless) per operazioni di sottoscrizione (PIC e PAC), rimborso e switch su tutta l’offerta. Sul canale digitale i clienti hanno la  massima trasparenza d’informazione e di scelta  su una gamma molto ampia di strumenti e di case di gestione e, al contempo, la possibilità di monitorare  costantemente l’andamento del portafoglio.