Pensioni, da Bruxelles la proposta di regolamento per i PEPP

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eg65, Flickr, Creative Commons

Un nuovo passo da gigante è stato compiuto verso la creazione di un mercato unico previdenziale in Europa: lo scorso 29 giugno, la Commissione Europea ha presentato una proposta di regolamento per la creazione dei PEPP - i prodotti pensionistici individuali paneuropei - che ora dovrà essere discussa nel Parlamento e nel Consiglio Europeo. Una volta adottato, il regolamento entrerà in vigore venti giorni dopo la sua pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione europea. L'odierna proposta di regolamento si basa sui quasi 600 contributi ricevuti nell'ambito della consultazione pubblica avviata dalla Commissione sulle pensioni individuali tra luglio e ottobre del 2016.

Sarà il primo prodotto di risparmio paneuropeo ai fini pensionistici. Dietro l’acronimo inglese PEPP (pan-European personal pension product), Bruxelles propone l’attivazione di un nuovo prodotto che avrà le stesse caratteristiche in tutta l’UE e potrà essere venduto ovunque da un’ampia gamma di fornitori come banche, imprese di assicurazione, fondi pensionistici aziendali o professionali, imprese di investimento e gestori di attivi. Per garantirne il decollo, la Commissione raccomanda agli Stati membri di riservare a questo prodotto lo stesso trattamento fiscale applicato ai rispettivi prodotti nazionali analoghi già esistenti. Parallelamente, si invitano gli Stati membri a scambiare le migliori pratiche riguardanti la tassazione dei loro attuali prodotti pensionistici individuali per favorire la convergenza dei regimi fiscali.

I fornitori di PEPP potranno offrire i loro prodotti ai consumatori di tutta l’UE attraverso canali di distribuzione elettronica. Questo nuovo piano di risparmio sarà trasferibile tra i diversi Stati membri, in modo tale che qualsiasi cambiamento di residenza non rappresenti un ostacolo per continuare a contribuire al PEPP. Ogni cinque anni, poi, i risparmiatori potranno cambiare fornitore, sia a livello nazionale che a livello transfrontaliero, a un costo limitato. Secondo quanto scritto nel comunicato stampa pubblicato giovedì scorso dalla Commissione, grazie all’ampia gamma di fornitori i PEPP aumenterà la capacità di scelta dei risparmiatori e questi beneficeranno di una maggiore concorrenza, grazie anche al fatto che questi prodotti disporranno di un passaporto UE che ne agevolerà la distribuzione.

Per offrire il PEPP, i fornitori dovranno essere autorizzati dall'Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali (EIOPA) e saranno soggetti a rigide norme di informazione e distribuzione, accessibili anche online. Allo stesso tempo, i PEPP garantiranno ai risparmiatori un livello elevato di protezione nell'ambito di una semplice opzione di investimento standard. I fornitori saranno in grado di offrire PEPP in diversi Stati membri, mettere in comune le attività in maniera più efficace e realizzare economie di scala. Sono anche previste diverse opzioni per i pagamenti alla fine della durata della vita dei prodotti.

Secondo dati della Commissione, attualmente solo il 27 % degli europei di età compresa tra i 25 e i 59 anni si è iscritto ad un piano pensionistico. Il PEPP contribuirebbe a liberare questo enorme potenziale e stimolerebbe gli investimenti nella nostra economia. La Commissione prevede che il mercato attuale dei fondi pensione – stimato intorno ai 7 bilioni di euro – cresca altri 1,4 bilioni (secondo calcoli dell’entità) o addirittura 2,1 bilioni (considerando l’eventualità che si aggiungano vantaggi fiscali ai PEPP). Ciò significa che l’organismo ritiene che “il PEPP rappresenterà circa la metà dell’incremneto potenziale del mercato totale dei fondi pensione”, essendo l’altra metà del patrimonio collegata a “dinamiche di crescita derivanti dallo sviluppo dei prodotti venduti attualmente su scala nazionale”.

L’EFAMA, l’Associazione europea di fondi e asset management, ha subito fatto sapere di appoggiare il regolamento. Nello specifico, l’organizzazione ha sottolineato il suo sostegno per l’obiettivo della Commissione di “creare un fondo di pensioni individuali semplice e standard che possa muoversi in tutta l’UE”. Secondo l’EFAMA queste caratteristiche permetteranno di “generare economie di scala, in modo che a sua volta i consumatori trarrano benefici da costi più bassi”.

Tuttavia, l’entità ha anche fatto delle osservazioni riguardo all’approvazione del regolamento. Ad esempio, ha detto che l’articolazione del PEPP produrrà gli effetti positivi sottolineati solo “se in caso di sufficiente flessibilità per permettere a diversi tipi di fornitori di offrire un PEPP e fomentare lo sviluppo di strategie d’investimento standard differenti, life cycle compresi”. A proposito di questa decisione, l’EFAMA afferma che essa “non è solo coerente con gli obiettivi generali dell’agenda verso l’Unione dei mercati dei capitali ma che già si considera un’opzione standard adeguata per le autorità di molti Paesi di tutto il mondo”. Secondo l’associazione, “dovrebbero essere i fornitori di PEPP a decidere se vogliono offrire strategie di tipo life cycle o strategie con un minimo di ritorno garantito come opzione standard”.

Antecedenti

La creazione di questo veicolo parte dalla constatazione della necessità di un risparmio nel lungo termine destinato alla pensione in un contesto di invecchiamento crescente della popolazione europea. Così come afferma il documento approvato dalla Commissione, “i mercati pensionistici non sono sviluppati in egual misura e i prodotti individuali di risparmio per la pensione, a loro volta, non sono accessibili allo stesso modo in tutta l’UE”, ragion per cui coloro che desiderino risparmiare in vista della pensione “hanno bisogno di una maggiore offerta di prodotti individuali per la pensione che siano adeguati e che dipendano da investimenti basati nel mercato di capitali”.

Lo sviluppo del PEPP è stato, infatti, una proposta largamente richiesta dall’EFAMA per ragioni come “la necessità demografica di incoraggiare i cittadini degli Stati membri a risparmiare di più per la loro pensione e incrementare il loro investimento in strumenti nel lungo termine basati sui mercati di capitali”. L’EFAMA ha anche sottolineato come un altro elemento a favore del PEPP sia “l’alto grado di frammentazione tra i mercati nazionali, che rende difficile la distribuzione transfrontaliera di fondi individuali di pensione e porta a una competizione ridotta tra le diverse categorie di fornitori, prezzi elevati e assenza di mobilità di fondi pensionistici tra Stati membri”.