Morningstar lancia il primo sistema di classificazione degli ETP strategic beta

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foto: autor Spettacolopuro, Flickr, creative commons

Morningstar ha introdotto il primo sistema di classificazione degli Exchange traded product (Etp) strategic beta per aiutare gli investitori a meglio indentificare, confrontare e analizzare questa tipologia di strumenti. Morningstar ha inoltre pubblicato “A Global Guide to Strategic Beta Exchange-Traded Products”, primo report sull’industria globale degli Etp strategic beta.

“La necessità di delimitare la categoria strategic beta è aumentata, in quanto gli investitori sono corsi verso questi prodotti che per loro natura sono complessi. Gli investitori devono prestare la stessa attenzione nella valutazione dei prodotti strategic beta, di quella usata per la gestione attiva. Abbiamo così creato un sistema di classificazione strategic beta per aiutare gli investitori a identificare le strategie che si pongono a cavallo tra gestione passiva e attiva”, ha commentato Ben Johnson, responsabile della ricerca sulle strategie passive di Morningstar.

Morningstar per strategic beta intende quella classe di prodotti di investimento che replicano indici che cercano sia di incrementare la performance sia di modificare il livello di rischio relativo rispetto al benchmark standard, rappresentando una via di mezzo nello spettro attivo-passivo.

Gli Etp strategic beta sono classificati utilizzando diversi criteri: lo stile di investimento; l’obiettivo strategico del benchmark sottostante e quello più specifico di ciascun strumento. Le classificazioni della strategia e della sotto-strategia includono:

1. Orientamento al rendimento: sono quelle strategie che mirano a incrementare il rendimento o isolare una specifica fonte di rendimento rispetto al benchmark. Possono essere: Value, Growth, Momentum, Quality, Fundamentals, Dividend Screened/Weighted, Earnings Weighted, Revenue Weighted, Expected Returns, Shareholder Yield e Multi-Factor.

2. Orientamento al rischio: sono le strategie che mirano ad aumentare o diminuire il livello di rischio rispetto al benchmark. I termini delle strategie sono: Minimum Volatility/Variance, Low/High Beta, Risk Weighted, Risk Parity, Maximum Diversification e De-Correlation.

3. Altro: qui rientra una vasta gamma di strategie che non sono incluse nelle due precedenti, tra cui Equal Weighted, Non-Traditional Commodity, Non-Traditional Fixed Income e Multi-Asset.

“Il nostro nuovo sistema di classificazione dei prodotti strategic beta sarà utile agli investitori per capire quali opzioni hanno a disposizione e prendere così decisioni di investimento più consapevoli. Poiché gli strumenti strategic beta presentano un’ampia varietà di stili di investimento, il sistema di classificazione di Morningstar può agevolare il confronto tra strategie simili e permette di valutare gli investimenti nel contesto della Categoria Morningstar originaria”, ha concluso Ben Johnson.

I volumi che muove questa strategia

Il Report Morningstar “A Global Guide to Strategic Beta Exchange-Traded Products,” esamina i trend del segmento in termini di crescita di asset, di flussi, di sviluppo di nuovi prodotti e di costi, suddivisi per regioni. Ripercorre inoltre la storia di questi prodotti e fornisce una guida pratica per analizzarli. Morningstar ha individuato 673 Etp strategic beta all’interno del proprio database (aggiornamento al 30 giugno 2014), con un patrimonio pari a circa 396 miliardi di dollari in tutto il mondo.Gli Etp strategic beta rappresentano il 19% del patrimonio totale degli Etp negli Usa, il 5,6% in Europa e solo l’1,5% nell’area Asia-Pacifico. Gli Etp dividend screened/weighted sono la categoria con più asset tra i prodotti strategic beta, in tutte le regioni (Usa, Canada, Europa e Asia-Pacifico). Esiste una correlazione positiva tra il tasso di sottoscrizione di Etp strategic beta e lo stadio di sviluppo del mercato degli Etp della regione e dell’industria del risparmio in generale. Gli Etp strategic beta tendono ad avere costi più competitivi rispetto ai loro competitor simili gestiti attivamente. In alcuni casi però la differenza è marginale.