Miisi, allungo di Piazza Affari sull’Europa

Sara_Silano_Morningstar
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Si raffredda il sentiment dei gestori sui mercati europei, fatta eccezione per l’Italia, e sulla Borsa di Tokyo. E’ questa la principale novità dell’ultimo sondaggio condotto da Morningstar, nella prima settimana di aprile, tra le principali case di investimento che operano in Italia. Nel complesso, l’indice Morningstar Italy Investment Sentiment index (Miisi), costruito sulla base delle probabilità attribuite a diversi scenari (mercati in salita, stabili o in discesa) mostra che permane un atteggiamento favorevole all’azionario, in un contesto di crescita economica (seppur debole) e bassa inflazione.

Italia fuori dal coro
L’indicatore di sentiment su Piazza Affari si attesta a 71,68 punti, in una scala dove 100 indica la massima certezza di rialzo e 0 la massima certezza di ribasso su un orizzonte di sei mesi. Il dato è in linea con quello di marzo ed è superiore al punteggio ottenuto dalle Borse europee, in una fase in cui l’indice milanese, Ftse Mib fa meglio dell’Eurostoxx 50. L’ottimismo è dettato da un miglioramento nella situazione economica, dopo il lungo periodo di recessione, e dalla promessa di riforme più rapide da parte del nuovo presidente del consiglio, Matteo Renzi. Per quanto riguarda il Vecchio continente i gestori mostrano un minor ottimismo. Sono diversi i motivi di preoccupazione, a livello sia congiunturale sia geopolitico. Inoltre, le valutazioni dei titoli non sono più a sconto come l’anno scorso e la forza dell’euro non aiuta le esportazioni.

Wall Street troppo cara 
L’indice Miisi su Wall Street scende a 56,42 punti dai 60 di marzo. Per i gestori, i titoli azionari sono sopravvalutati, giudizio che trova concordi anche gli analisti di Morningstar. Inoltre, gli operatori ragionano su quale sarà l’impatto della normalizzazione della politica monetaria sull’economia e aumenta il numero di chi prevede un rialzo dei tassi nella prima parte del 2015.

Tokyo non convince
Il sentiment sul Giappone continua a oscillare sopra i 61 punti. Aprile segna un raffreddamento della posizione dei gestori rispetto a marzo, dopo un primo trimestre deludente da parte della Borsa di Tokyo. Restano le incognite sulla situazione macro-economica a causa dei timori sull’efficacia della politica di riforme nota come Abenomics, dal nome del Primo ministro, Shinzo Abe.

Ritorno sui bond emergenti
Ad aprile è mutato il sentiment nei confronti dei Btp italiani, passando a una posizione di neutralità. Il recente rally ha ridotto le potenzialità di apprezzamento. Opposto il movimento del debito emergente, per il quale l’indice Miisi mostra lo spostamento verso uno scenario più favorevole. Da gennaio, ha guadagnato circa 10 punti, attestandosi a 54,23.

Hanno partecipato al sondaggio, condotto tra l’1 e l’8 aprile, 29 gestori e strategist delle principali case di gestione e intermediazione operanti sul territorio. I partecipanti appartengono alle seguenti società: AcomeA, Albemarle asset management, Aletti Gestielle, Allianz Global Investors, Bnp Paribas Investment partners, Carmignac Gestion, East Capital, Ersel AM, Ethenea, Eurizon Capital, FDE, FIA AM, FXCM, Invest Banca, Investitori Sgr, La Française des Placements, Lemanik AM, M&G Investments, MoneyFarm Sim, Nemesis, Petercam Institutional AM, Pioneer Investments, Swiss&Global AM Sgr, Syz AM, Threadneedle Investments, Union Bancaire Privée, VG asset management.