MIFID II: dal 2017, arrivano le nuove regole per il trading finanziario

palm_z
palm z, flicker, creative commons

Lo scorso 14 di gennaio, dopo lunghe trattative, i rappresentanti dei  28 paesi e del Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo su Mifid II (cioe' la direttiva aggiornata sui mercati degli strumenti finanziari) che  introduce un quadro di regole e requisiti che assicureranno che le negoziazioni all’interno dell’Unione Europea si svolgano su piattaforme multilaterali e ben regolamentate. Tra le novità più rilevanti la possibilità di mettere freni alle negoziazioni iperspeculative ad alta frequenza e alle speculazioni sui derivati su materie prime, in termini di supervisione, trasparenza e limiti di posizione. Dopo una serie di affinamenti su alcuni dettagli, la legislazione concordata dovrà, entro maggio, passare al vaglio del Parlamento (un passo a questo punto formale) ed entrerà in vigore due anni e mezzo dopo la pubblicazione.

Come ha sottolineato  il commissario Ue per i servizi finanziari e il mercato interno, Michel Barnier, le nuove norme “miglioreranno il funzionamento dei mercati dei capitali a beneficio dell'economia reale” e “segnano un passo avanti decisivo verso un sistema finanziario più sicuro”. Secondo Barnier, il Mifid è una condizione per il ritorno della “fiducia degli investitori dopo la crisi finanziaria”. La revisione delle norme era stata proposta nel 2011 dalla Commissione per adeguarsi agli sviluppi tecnologici del mercato, che hanno reso gli investitori più vulnerabili, a causa della velocità a cui avvengono le operazioni di trading su alcuni strumenti. Le nuove norme garantiranno agli investitori una maggiore trasparenza sui costi e le implicazioni dei servizi offerti dagli operatori.