Macron vince le elezioni francesi: ecco i primi ostacoli del nuovo presidente

macron
Ecole polytechnique Paris France, Creative Commons, Flickr

L’Europa supera il secondo gran dilemma che quest’anno incombeva sul continente: le elezioni francesi. Com’è accaduto al primo turno, i sondaggi non si sono sbagliati ed Emmanuel Macron ha vinto il ballottaggio con un ampio margine sulla estrema destra di Marine Le Pen. Lo spettro che la seconda economia della zona euro fosse guidata da una candidata con un progamma decisamente anti-europeo si allontana. Sarà  invece il contrario. Il progetto del leader di En Marche! è l’antitesi di quello della Le Pen: centrista, liberale, riformista e profondamente europeista. Sono queste infatti le linee guida che Macron ha difeso per tutta la campagna elettorale e che cercherà di attuare. Eppure non significa che d'ora in poi per il nuovo presidente della Francia sarà tutto un cammino in discesa. Anzi.

Adesso l’attenzione si sposta sui comizi che si terranno dall’11 al 18 giugno per rinnovare i 577 diputati che compongono l’Assemblea Nazionale. E questo sarà il primo ostacolo per Macron. L’importanza è centrale, dato che dal risultato dipenderà la messa in moto del programma politico del nuovo inquilino dell’Eliseo. Fu questo, ad esempio, lo scoglio incontrato da François Hollande. “Macron avrà bisogno dell’appoggio della Camera per attuare il suo programma economico, ma al momento sembra poco probabile che En Marche! riesca ad ottenere la maggioranza all’Assemblea Nazionale” spiegano da UBS Wealth Management.

Una previsione che concida con quella di Laurent Clavel e Ano Kuhanathan, entrambi del team di analisi e strategie d’investimento di AXA IM. I due esperti assicurano che sia la politica economia francese che l’agenda europea prenderanno forma solo dopo le elezioni all’Assemblea Nazionale, anche se tutto sembra indicare che ci sarà una maggioranza favorevole alle riforme. Un sondaggio realizzato da Odoxa, istituto di studi indipendente, mostra quale potrebbe essere la composizione del futuro parlamento, prendendo ad esame i risultati della prima tornata delle presidenziali per circoscrizione e delle ultime elezioni locali. Secondo questi dati ci sarebbe un notevole riassetto dell’arco parlamentario, dove En Marche! e il Partito repubblicano potrebbero conquistare l’88% dei seggi. 

Gra_fico_1

Secondo questa analisi Macron si aggiudicherebbe la metà dei seggi della Camera, anche se le società di gestione hanno molti dubbi sul fatto che il suo partito possa davvero contare su una maggioranza così ampia. Generali Investments, ad esempio, non si aspetta che En Marche! raggiunga la maggioranza assoluta all’Assemblea Nazionale, anche se immagina plausibile la formazione di una coalizione per mettere in moto l'agenda riformista. “C’è tuttavia una grande incertezza, anche perché i risultati ufficiali sull'elezioni al Parlamento cominceranno ad essere pubblicati solo adesso", sottolineano Luca Colussa, Florian Späte e Martin Wolburg, del team di Generali. Ciò che è chiaro, secondo loro, è che, come accaduto già subito dopo i risultati del primo turno, la scelta di Macron e l’eliminazione di un rischio di coda così importante potrebbe servire da supporto per gli asset rischiosi.

Gra_fico_2