Le scelte strategiche di Unigestion per l'Italia

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Dicono che l’apertura di una sede a Milano sia probabile, “non appena i risultati nella raccolta lo consentiranno”.  Ad oggi, infatti, Unigestion, la boutique ginevrina con masse pari a 20 miliardi di dollari, segue il mercato italiano dagli uffici di Londra, con l’aiuto di tre persone del team intermediaries e, all’occorenza, anche di qualche portfolio manager. “Quest’anno ai primi di marzo a Milano ed a Torino abbiamo tenuto la nostra prima presentazione agli investitori, che contiamo di ripetere due volte l’anno per fare il punto sui mercati e le strategie di investimento”, afferma Andrea Di Nisio, head of Southern Europe intermediaries della società.

La società di gestione, specializzata in strategie equity/multi-asset/private equity, recentemente ha fatto ingresso sul mercato italiano. “Abbiamo compiuto una scelta strategica importante: penetrare il segmento di mercato degli ‘intermediaries’, laddove storicamente il business della società è sempre rimasto focalizzato sulla clientela istituzionale”, spiega il manager a Funds People. “L’industria finanziaria italiana oggi più che mai esprime una forte domanda di specializzazione, in tal senso il mercato italiano per una boutique di gestione fortemente specializzata come la nostra rappresenta un territorio chiave in cui affermarsi. In particolare, la situazione attuale contraddistinta da tassi di interesse ai minimi storici ma d’ora innanzi in crescita pone non pochi limiti in termini di opportunità e modi per generare ritorni anche per il risparmiatore italiano; questo contesto rappresenta per noi una grande opportunità data l’offerta di strategie che ci caratterizza”.

L'offerta per il mercato italiano 

La gamma di prodotti che il nuovo player offre al panorama del risparmio gestito italiano si basa essenzialmente su due strategie: l’azionario e il multi-asset. “Nei nostri portafogli azionari non si ricercano i winners, ma si escludono i losers, vale a dire quelle società che non passano il vaglio del nostro processo di valutazione del rischio a 360 gradi”, chiarisce Di Nisio. “Per effetto di questo approccio nella selezione, che è sia quantitativo-sistematico che qualitativo-discrezionale, nelle strategie equity vi è una asimmetria molto marcata tra la partecipazione all’upside di mercato e la partecipazione al downside. Nei quasi vent’anni di attività nell’azionario ciò ha prodotto una marcata sovra-performance del mercato ed un ridotto livello di volatilità”.

La strategia multi-asset di Unigestion è invece di tipo total return e affianca all’asset allocation strategia un’allocazione dinamica e una serie di trade opportunistici. “L’idea è quella di ottenere una soluzione ottimale, utilizzando un approccio proprietario di gestione del rischio macro, al fine di gestire attivamente il rischio di recessioni economiche, shock inflazionistici e periodi di tensione sui mercati, beneficiando al contempo dei momenti di crescita stabile, quale quello attuale”, continua Di Nisio. “La nostra capacità di proteggere il capitale durante le fasi di correzione dei mercati e di beneficiare dei loro rialzi è ben rappresentata dall’andamento del nostro fondo di punta che utilizza la strategia sopra citata: mi riferisco all’Uni-Global Navigator, un fondo in cui la filosofia di gestione è perfettamente in linea con il nostro DNA di investimento”.

In tema di distribuzione invece il focus di clientela target è molto chiaro: banche, compagnie assicurative, società di gestione, grandi family office. “Tutte le strategie di investimento sono attualmente accessibili tramite i comparti della SICAV lussemburghese Uni-Global, registrati in Italia per l’acquisto da parte di investitori qualificati e disponibili sulle principali piattaforme, inclusa quella di Allfunds Bank” afferma il responsabile. “Peraltro, la modalità per noi naturale di offrire le nostre capacità di gestione passa anche attraverso mandati di gestione e di sub-advisory. Inoltre siamo in procinto di registrare anche le classi di azioni per la clientela retail a seguito della richiesta da parte di alcuni players nel contesto della loro attività di advisory”.

Tra le novità più recenti c’è stato il lancio del fondo Uni-Global Alternative Risk Premia, “una strategia che mira ad identificare al meglio le fonti di rendimento degli hedge fund in modo più efficiente, selezionando i risk premia più adatti”, afferma Andrea Di Nisio, che commenta poi l’attuale situazione. “Il contesto economico-politico e di mercato è fluido. La prospettiva del rialzo dei tassi d’interesse nei prossimi anni e le valutazioni azionarie attualmente eccessive possono innescare un forte aumento della volatilità. In uno scenario che si presenta con queste caratteristiche di incertezza, sia le nostre soluzioni legate alla gestione del rischio in ambito azionario che quelle focalizzate sul multi-asset offrono forti elementi distintivi di diversificazione all’interno dei portafogli degli investitori”.