La voluntary disclosure diventa legge

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foto: autor Ricardo Fernández, Flickr, creative commons

Concluso l’ultimo miglio, la voluntary disclosure diventa legge. Sulla Gazzetta Ufficiale 292 del 17 dicembre 2014 è stato pubblicato il testo della norma sull’emersione e il rientro dei capitali detenuti illegalmente. La legge n.186 del 15 dicembre 2014: “Disposizioni in materia di emersione e rientro di capitali detenuti all’estero nonché per il potenziamento della lotta all'evasione fiscale. Disposizioni in materia di autoriciclaggio” entrerà in vigore il primo gennaio 2015, dopo i 15 giorni di vacatio legis. Sarà possibile aderire alla procedura di voluntary disclosure fino al 30 settembre 2015, previa presentazione di un’istanza all’Agenzia delle Entrate. Intanto, il Lussemburgo esce definitivamente dalla black list disciplinata dal decreto ministeriale 21 novembre 2001. Con delle conseguenze in termini di minori comunicazioni delle operazioni condotte con il Granducato da parte di operatori italiani e di sanzioni più leggere per la mancata dichiarazione nel modello RW di attività detenute in Lussemburgo.

Il ministro dell’Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan, ha firmato il decreto attraverso cui le cosiddette holding lussemburghesi del 1929 sono state tolte dalla black list disciplinata dal Dm 21 novembre 2001. Il tutto finirà per semplificare i rapporti tra gli operatori commerciali italiani e lussemburghesi dato che la comunicazione black list, a oggi obbligatoria per le operazioni con lo Stato lussemburghese che superano una certa soglia, non sarà più obbligatoria una volta che il decreto appena varato sarà entrato in vigore. Anche il raddoppio delle sanzioni e dei termini per l’accertamento previsto dall'articolo 12 del decreto legge 78/2009, relativo alle attività finanziarie detenute nei Paesi black list, non troverà più applicazione. Infine, prima dell’emanazione del decreto del ministro, il Lussemburgo, ai fini della voluntary disclosure, rientrava nell’elenco dei Paesi 'black list' con accordo. Ora il Lussemburgo rientra nell’elenco dei Paesi non black list. L’uscita del Lussemburgo dalla black list determinerà, dunque, una serie di benefici per i contribuenti.

Per tornare alla voluntary disclosure, questa è stata approvata in via definitiva lo scorso 4 dicembre dall’aula del Senato con 119 sì, 61 no e 12 astenuti. In base al provvedimento, che introduce anche il nuovo reato di autoriciclaggio, chi sceglierà entro il 15 settembre 2015 la collaborazione con il fisco, per far emergere i capitali occultati fino al 30 settembre 2014, pagherà le imposte e gli interessi, ma le relative sanzioni saranno calcolate in misura ridotta. È inoltre esclusa la punibilità per i reati tributari, in particolare la dichiarazione fraudolenta, l’omessa o infedele dichiarazione, l’omesso versamento di ritenute certificate, l’omesso versamento dell’IVA.