La BCE lancia il QE

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foto: autor European Central Bank, Flickr, creative commons

Parte il quantitative easing. A partire da marzo la BCE acquisterà titoli pubblici e privati per la cifra di 60 miliardi di euro al mese, fino alla fine di settembre del 2016. L’annuncio è arrivato dal presidente Mario Draghi, nella conferenza stampa al termine del meeting odierno del direttivo della banca centrale, di fronte a una dinamica dell’inflazione che continua a essere più debole del previsto. Il Consiglio “ha deciso di lanciare un’espansione dell’attuale programma di acquisto asset, che comprenda i programmi di acquisto esistenti di cartolarizzazioni e covered bond” ha dichiarato il governatore. “Nell’ambito dell'espansione del programma, gli acquisti mensili complessivi di titoli del settore privato e del settore pubblico ammonteranno a 60 miliardi”.

Secondo Luca Noto, gestore obbligazionario di Anima SGR, “la decisione rappresenta un punto fermo sulla strada della ricostituzione della credibilità della BCE, messa in discussione dalla recente mancanza di interventi a fronte di un deterioramento dello scenario di crescita e di inflazione. La scelta di acquistare 60 miliardi di asset ogni mese, per un totale di oltre 1000 miliardi di aumento entro settembre 2016, rappresenta un eloquente messaggio di credibilità da parte della Banca Centrale. Inoltre, questa decisione è condizionata a un ritorno dell’inflazione su valori più coerenti con il target della BCE, rendendo, de facto, questo programma potenzialmente illimitato. Le implicazioni sui mercati obbligazionari è univoca: la banca centrale afferma la volontà di mantenere molto accomodanti le condizioni finanziarie dell’area euro, ponendo le basi per una compressione degli spread e tassi stabili o decrescenti, una valuta stabile o più debole, con una volatilità ed incertezza decrescente. La misura dell’efficacia dell’intervento sarà visibile su due elementi: le aspettative di inflazione ed il tasso di cambio eur/usd”.