Investire per la pensione: il 'metodo Bogle'

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foto: autor brentdanley, Flickr, creative commons

Una delle principali preoccupazioni di quegli investitori che vogliono preparare la loro pensione è con che distribuzione di asset devono costruire il loro portafoglio di investimento. Una risposta a questa domanda potrebbe fornirla il cosidetto metodo Bogle. John Bogle è un personaggio molto conosciuto nel mondo finanziario. È stato il fondatore della prestigiosa società di gestione Vanguard, una delle più grandi degli Stati Uniti. Inoltre è stato uno dei più grandi visionari della storia della finanza e degli investimenti, avendo creato nel 1976 il primo fondo passivo per risparmiatori, indicizzato all’S&P 500. 

Bogle non ha mai nascosto la sua preferenza per i fondi a gestione passiva rispetto a quelli a gestione attiva ed è sempre stato molto critico con l’industria degli investimenti collettivi, in particolare verso le elevate commissioni che fanno pagare molti fondi. Infatti i prodotti di Vanguard rientrano tra i fondi più economici del mercato e sono stati spesso definiti come 'low cost'. Ma Bogle è famoso anche per i suoi consigli molto pratici e semplici agli investitori ed è inoltre un gran difensore della diversificazione dei portafogli. Una delle sue raccomandazioni in questo senso è quella che potremmo chiamare il 'metodo Bogle'.

Secondo questo metodo, un investitore dovrebbe investire una percentuale in reddito fisso equivalente alla sua età. Ad esempio, se un investitore ha 30 anni, dovrebbe investire il 30% in obbligazioni e il restante 70% in azioni. Alla base di questo sistema ci sono due idee molto semplici: la prima è che bisogna avere sempre un portafoglio diversificato in obbligazioni ed azioni e la seconda è che man mano che si invecchia, la parte di reddito fisso acquista maggiore importanza, dovuto al fatto che aumenta anche l’avversione al rischio. Il metodo Bogle va inteso anche come un sistema dinamico. Infatti non si tratta solo di investire in funzione dell’età e dimenticarsi del portafoglio, ma un investitore dovrebbe aggiustare il peso delle obbligazioni e delle azioni con il passare degli anni. Se uno ha 40 anni ed investe ora il 40% in obbligazioni e il 60% nel mercato azionario, tra cinque anni dovrà redistribuire il suo portafoglio per avere un 45% in bond e un 55% in azioni.