I motivi del “sì” tra Standard Life e Aberdeen

fede
Ella's Dad, Flickr, Creative Commons

Non si arresta l’ondata di fusioni che anima il settore del risparmio gestito a livello globale. Questa volta tocca a Standard Life e Aberdeen, le due più grandi entità scozzesi per patrimonio gestito. L’operazione di fusione si basa su principi strategici e finanziari e mira a una combinazione dei punti di forza di entrambe per creare quella che potrebbe diventare una delle 20 maggiori società di gestione al mondo per patrimonio gestito, con un volume di asset di circa 765 miliardi di euro. Il gruppo risultante, con il capitale detenuto per un 66,7% a Standard Life e un 33,3% da Aberdeen, avrà sede in Scozia e opererà sotto un marchio unico che comprenderà i nomi di entrambe le società.

Il Consiglio di amministrazione della nuova entità sarà formato dallo stesso numero di rappresentanti di Aberdeen e Standard Life. L’organigramma della nuova leadership è già stato stabilito. Gerry Grimstone, attuale presidente di Standard Life, sarà il presidente del Consiglio del nuovo gruppo, mentre Simon Troughton, presidente di Aberdeen, ne sarà il vice presidente. Keith Skeoch, CEO di Standard Life, e Martin Gilbert, CEO di Aberdeen, condivideranno la poltrona di amministratore delegato. Bill Rattray, di Aberdeen, e Rod Paris, di Standard Life, saranno rispettivamente chief financial officer e chief investment officer. I consigli di amministrazione delle due entità hanno spiegato i motivi di tale fusione, che sono fondamentalmente riassumibili in sette:

1. permetterà di sfruttare le capacità d’investimento e risparmio complementari e la leadership di mercato di Standard Life e Aberdeen, proponendo un’offerta di prodotti completa e attraente per i clienti, sia sui mercati azionari sviluppati ed emergenti, così come su quelli obbligazionari, multi-asset, immobiliari e alternativi;

2. rafforzerà il tradizionale impegno di Standard Life e Aberdeen nella gestione attiva, supportato dall’analisi fondamentale sia con risorse globali sia con locali;

3. il gruppo risultante darà vita a una delle più grandi e sofisticate soluzioni d'investimento globali per soddisfare le mutevoli esigenze dei clienti;

4. creerà un gruppo d’investimento caratterizzato da marchi saldi, franchising leader nella distribuzione istituzionale e wholesale, piattaforme di rilevanza nel mercato e un accesso a partnership strategiche globali;

5. trasformerà le capacità del nuovo gruppo di investire in crescita, innovazione e porterà a una maggiore efficienza operativa;

6. fornirà entrate ottimizzate attraverso una maggiore diversificazione, flussi di cassa, profilo di utili e un solido bilancio che dovrebbe essere in grado di generare rendimenti interessanti e sostenibili per gli azionisti, compresi i dividendi;

7. porterà un incremento dei benefici materiali per entrambi i gruppi di azionisti, riflettendo l’importanza della sinergia della fusione.