Hedge fund: se l'esposizione greca funziona

Andrea_Dolsa
Funds People

Il mercato, si sa, è accorto. Soprattutto quello dei fondi hedge i cui rendimenti, secondo un sondaggio condotto da Deutsche Bank, sono stati inferiori alle previsioni per due terzi degli investitori: i portafogli hedge hanno reso in media il 5,26% l'anno scorso, secondo l'indagine condotta fra 425 hedge fund allocators globali con un totale di 28.200 miliardi di dollari di masse; la performance è inferiore all'obiettivo atteso dai partecipanti del sondaggio di un ritorno medio ponderato dell'8,11%. Nello stesso anno l'indice delle blue chip britanniche FTSE 100 ha perso il 2,7%, lo Standard & Poor's 500 ha guadagnato il 15,4% e il decennale USA è salito del 10,4%. 
In attesa dei primi benefici del QE e di capire meglio chi avrà la meglio in questa infinita lotta grecoromana tra Troika e Tsipras, il dato positivo della Deutsche Bank c’è eccome:  il patrimonio dell’industria è destinato ad aumentare quest’anno superando i 3.000 miliardi di dollari. Senza contare che masse dei fondi hedge sono più che raddoppiate dai tempi della crisi finanziaria. Ne sanno qualcosa alcuni gestori di fondi hedge che già a gennaio avevano deciso che la crisi greca sarebbe sfociata in un nuovo compromesso. Hanno puntato sulla finanza greca, proprio mentre questa oscillava sotto i colpi di uno scontro esterno con l’UE, e interno con le fibrillazioni elettorali, e hanno vinto. Basti guardare cos’è accaduto alla prima banca ellenica, la National Bank of Greece a fine gennaio: da poco meno di 90 centesimi le sue azioni in Borsa sono schizzate in meno di un mese a quota 1,68 euro. Un guadagno tondo di oltre il 50% in meno di quattro settimane.

I fondi hegde hanno scommesso sull’accordo Troika-Syriza e ci hanno guadagnato.  Così anche se altri sono rimasti a guardare dal di fuori la situazione, ammettono che puntare sulla Grecia potrebbe essere un’opportunità. Come, ad esempio, spiega Andrea Dolsa, Responsabile Investimenti Prodotti Corporate, Total Return e Fondi Hedge di Symponhia SGR, tra le migliori società di gestione di fondi hedge. Nata nella prima metà degli anni Novanta, Symphonia SGR ha saputo crearsi uno spazio importante fra i soggetti attivi nel settore del risparmio gestito in Italia dando origine ad un'offerta ricca ed articolata di prodotti e servizi. Dal 2003 la società è controllata da Banca Intermobiliare di Investimenti e Gestioni Spa, istituto bancario specializzato nel private banking, entrato nel 2010 a far parte del Gruppo Veneto Banca.

“Al momento non abbiamo alcun fondo con esposizione in Grecia: la troppa importanza della politica sulla vicende economiche ci ha tenuti lontani dall’investire in quel Paese. Ma può certamente essere un’opportunità per chi ha invece puntato su Atene. Tanto più che la ripresa dei mercati europei, nonostante il momento di fibrillazione, apre a nuove opportunità per i fondi alternativi europei”, commenta Andrea Dolsa. 

Fonte: Morningstar