Gli strumenti senza rischio sono soggetti a perdere

Confessa che da bambina avrebbe voluto fare il medico. Che non investirebbe mai in ciò che non conosce bene, solo per seguire le mode del momento, e che gli asset sicuri sono in buona sostanza lettera morta: “gli strumenti ritenuti senza rischio oggi sono soggetti a perdite, basti pensare ai tassi negativi”, dice Maria Bruna Riccardi. Da ottobre 2008 è responsabile degli investimenti quantitativi di Epsilon SGR e gestore del fondo Epsilon QReturn: un bilanciato flessibile con quattro stelle Morningstar, livello 6 di rischio e un rendimento medio (a 3 anni) del 4,71%. 

“Il controllo del rischio è parte integrante del processo stesso”, chiarisce. “Possiamo distinguere due fasi: in fase di definizione dell’asset allocation, uno degli elementi che stimiamo è la rischiosità connessa con l’investimento in azioni. Questo è il controllo insito nel modello stesso, che può divergere dalla valutazione di rischio che viene prezzata dai mercati. In seconda battuta, però, dobbiamo monitorare il VaR del fondo, affinché non superi il livello stabilito dai documenti d’offerta (-12,5% con 99% di confidenza a un mese); per questa tipologia di controllo si fa riferimento al VaR calcolato dai sistemi di risk e coerente con la volatilità prezzata dal mercato”. 

Affidabili nel tempo

Per descrivere la filosofia d’investimento del suo fondo Riccardi parla di processo quantitativo, “che vuol dire essere analitici  nella definizione di strategie di investimento e rigorosi nella fase di implementazione. 

Per Epsilon QReturn, ogni mese, sulla base di una serie di variabili macroeconomiche, dati finanziari e indicatori tecnici stimiamo la probabilità che i mercati azionari salgano nel mese successivo, il rendimento atteso dei mercati azionari in eccesso rispetto alla liquidità e alla perdita potenziale connessa con l’investimento in azioni. Sulla base di questi elementi, definiamo il peso delle azioni in portafoglio, che può variare in maniera significativa da un periodo all’altro”. Ma questo non significa che il fondo si lasci guidare dalle tendenze del momento. 

“Ciò non toglie, che siamo sempre alla ricerca di nuove idee da sviluppare per ampliare la nostra offerta di prodotti che rispondano a specifiche esigenze o si adattano meglio in alcuni contesti di mercato. In questa fase di bassi tassi di interesse e attese di ulteriori fasi di volatilità per le classi rischiose, stiamo lavorando soprattutto su strategie multiasset”, afferma il gestore. Che poi risponde: “Il miglior argomento per investire nel mio fondo? L’affidabilità nel tempo”.