Gli obiettivi di Sella Gestioni SGR per il 2014

Nicola_Trivelli
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Incrementare la gamma multistrategy sulla base di nuove idee di mercato, potenziare la clientela istituzionale (oggi rappresenta circa il 20% tra advisory e investimento diretto) e lanciare un prodotto a cedola in ambito obbligazionario paesi emergenti. Questi, in sintesi, gli obiettivi di Sella Gestioni sgr per il 2014 mentre, sul fronte della previdenza complementare (ambito dove il gruppo è molto attivo), “stiamo aspettando novità normative ma valuteremo come poter inserire strumenti meno liquidi” come, per esempio, dei minibond.

Intanto il gruppo sta investendo molto in formazione “sulla nostra rete e su collocatori terzi così come sulle aziende”, spiega Nicola Trivelli, ad di Sella Gestioni sgr, 1,75 miliardi di gestione diretta che salgono a 2,4 miliardi con advisory e clientela istituzionale.

Il gruppo ha compiuto lo scorso anno 30 anni di attività: “siamo stati una delle prime sgr in Italia di provenienza da un gruppo bancario privato. La nostra attività di risparmio gestito spazia sia sul fronte private sia su quello del gestito tradizionale. Nel tempo abbiamo avuto riorganizzazione e razionalizzazione di gamma. Ora ci stiamo concentrando sulle asset class dove riteniamo di essere capaci e dove abbiamo registrato ottime performance”, precisa il manager.

L’offerta, è fatta da 17 comparti che negli anni si sono mantenuti piuttosto tradizionali e trasparenti da capire. “L’anno scorso abbiamo lanciato una gamma fatta da cinque comparti di fondi di fondi: l’ottica è diventare selezionatori di gestori e prodotti perché riteniamo che il mondo dei fondi sia molto più complesso di una volta. Per questo abbiamo professionisti con una lunga esperienza in materia. Il nostro è uno dei gruppi più aperti al multibrand, attualmente le masse dei nostri fondi di casa sono il 25% e il resto è su case terze”, continua Trivelli.

Dal 16 settembre del 2013 in casa Sella Gestioni sgr sono disponibili le quote di Classe C che si distinguono dalle attuali quote (ridenominate Classe A) in quanto beneficiano di un regime commissionale agevolato. Il gruppo fa anche consulenza istituzionale e ha in corso progetti sulla consulenza fee only. Nell’ambito della previdenza complementare (sono stati pionieri con il prodotto Eurorisparmio nel 1999) “abbiamo un fondo multicomparto che si può personalizzare in base all’età lavorativa e alle previsioni di pensione. E che presenta vantaggi fiscali. La novità, anche in questo caso, è la categoria per le adesioni collettive: per le aziende che aderiscono c’è una categoria a costi più bassi.

Sul fronte previdenza abbiamo superato i 20mila aderenti, una crescita media annua di 2500 nuovi clienti e 175 milioni in gestione. Sulle nuove adesioni in materia di fondi pensione aperti abbiamo avuto tassi di crescita anche del 10% e ora ci stiamo stabilizzando sul 2% sul mercato. Dallo scorso anno tutta la nostra gamma dei fondi comuni, sicav e fondi di fondi ha la quota istituzionale”. Il gruppo, infine, sta definendo il lancio di un fondo che investe in minibond. “Gli interventi normativi verso questo mondo ci sono e c’è parecchio interesse. Ora è necessario rompere il ghiaccio ma si deve creare un vero mercato di minibond che al momento è scarso.

Molta sarà anche responsabilità dei governi. Oggi bisognerebbe che il mercato azionario avesse maggiori agevolazioni, che ci fosse più tassazione sul mercato del trading rispetto a quello di lungo termine e della previdenza”.