Gli effetti della regolamentazione sulla liquidità di mercato

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Nikki Buitendijk, Flickr, Creative Commons

Di recente Riccardo Lamanna, country head Italy di State Street Global Services, ha parlato delle sfide nella gestione della liquidità, soffermandosi in particolare sugli effetti che le nuove normative hanno su quest’ultima. La nuova regolamentazione, che tra le altre cose prevede requisiti di capitale più rigidi per alcuni intermediari, ha provocato cambiamenti nella liquidità degli strumenti finanziari, incidendo sulle tradizionali relazioni tra buy-side e sell-side. Visti i bilanci più deboli e la crescente pressione degli azionisti per migliorare la redditività, le banche d’investimento globali stanno cercando di razionalizzare i propri modelli di business, e molte potrebbero non essere più in grado di svolgere il loro tradizionale ruolo di liquidity provider.

Nello specifico “le attività sotto pressione sono quelle legate alla negoziazione su fixed income, currency e commodity. Tutto ciò crea opportunità di ingresso sul mercato per nuovi liquidity provider, incluse le istituzioni finanziarie non bancarie, come gli hedge fund. Allo stesso tempo, le nuove tecnologie, come i network peer-to-peer e le piattaforme di negoziazione elettronica, avranno un ruolo importante nell’attuale contesto di mercato”, sostiene Lamanna.

Secondo la State Street 2016 Liquidity Survey, un’indagine condotta recentemente dalla società su 300 tra fondi pensione, gestori ed hedge fund, il 49% degli intervistati si aspetta una crescita del ruolo di liquidity provider svolto dalle istituzioni non bancarie mentre il 42% prevede che, in futuro, gli hedge fund consolideranno ulteriormente il proprio ruolo di fornitori di liquidità per il mercato.

Come evolvono i ruoli legati alla liquidità

“I nuovi fornitori di liquidità comprenderanno probabilmente coloro che operano con un minor costo del capitale. Mentre gli investitori cercano nuovi modi per generare rendimenti, alcuni potrebbero decidere che sia preferibile da un punto di vista economico passare dall’essere un consumatore all’essere un fornitore di liquidità. Gli investitori di lungo termine, come i fondi pensione, potrebbero esserne un ottimo esempio”, spiega Lamanna.

In particolare si sta assistendo al passaggio da un mercato obbligazionario non regolamentato (OTC), dove i liquidity providers agiscono in conto proprio, a un modello ibrido principal-agency, con caratteristiche che potrebbero includere commissioni esplicite e tempi di negoziazione più lunghi. Inoltre, potrebbe crescere l’incertezza sul prezzo di execution di alcuni titoli. Un cambiamento che genererà nuove opportunità, secondo l’esperto. “Più della metà dei fondi pensione intervistati ritiene che la persistente volatilità dei mercati dimostrerà le capacità degli hedge fund di generare liquidità a prezzi coerenti. D’altro canto il 43% degli hedge fund dichiara che valuterebbe la possibilità di diventare market maker per alcuni titoli”, continua.

Citadel Securities, la piattaforma elettronica di market-making dell’hedge fund Citadel, è diventato un partecipante attivo nei mercati interest-rate swap e cash treasuries. Società piccole ma con molta liquidità (come assicurazioni ed erogatori di mutui, ad esempio) stanno iniziando a offrire servizi di pronti contro termine. I nuovi soggetti possono rimodellare la liquidità del mercato, creando un ecosistema di mercato sano a beneficio di diversi operatori.

“Nel diventare price-maker, il buy-side dovrà necessariamente investire molto nelle proprie competenze di trading nel reddito fisso, in nuovo know-how e in strumenti di analisi avanzati. I potenziali market-maker hanno visto le loro capacità messe a dura prova anche dalla scarsità di accesso al credito. La capacità delle istituzioni non bancarie di replicare il tradizionale approccio broker-dealer potrebbe anche essere limitata dalle loro dimensioni di bilancio e dai costi regolamentari. Laddove ci sono limitazioni, invece, il ruolo sempre più rilevante delle piattaforme elettroniche può creare nuove fonti di liquidità”.

Il commercio elettronico aumenta le connessioni/opportunità

L’evoluzione tecnologica sta avendo importanti effetti nel settore, soprattutto per quanto riguarda l’elettronificazione del mercato non regolamentato (OTC) che per circa il 60% degli intervistati è destinata a crescere; quasi la stessa percentuale, inoltre, si aspetta che il trading elettronico contribuirà a mitigare i vincoli di liquidità nei mercati in condizioni di stress. Il 48% dei gestori partecipanti al sondaggio, poi, ha dichiarato che la liquidità del mercato li ha spinti a prendere sempre più in considerazione le piattaforme elettroniche di trading.

“L’assenza di dati di pre-negoziazione provenienti da piattaforme di negoziazione elettronica ha tradizionalmente ostacolato il price-making da parte delle società buy-side, ma ciò sta gradualmente cambiando grazie ad alcune iniziative regolamentari”, spiega Lamanna. “I fondi pensione sono obbligati a comunicare i dati relativi alle transazioni alla US Securities and Exchange Commission (SEC), nell’ambito del Trade Reporting and Compliance Engine (TRACE), mentre in Europa la seconda direttiva Markets in Financial Instruments (MiFID II) introduce obblighi più stringenti di trasparenza pre e post negoziazione per le istituzioni finanziarie”.

La maggiore trasparenza informativa contribuirà a migliorare la qualità del mercato sui titoli liquidi attraverso un aumento della concorrenza, un ampliamento dell'accesso al mercato e una riduzione della dipendenza dai market maker tradizionali”, sostiene Lamanna. Rimangono comunque domande aperte sul fatto che il trading elettronico possa rappresentare una soluzione per i titoli non liquidi, che potrebbero pagare un meccanismo di divulgazione di informazioni non efficiente. In questo ambito c'è ancora spazio per relazioni bilaterali dealer-cliente.

Lamanna, infine, conclude dicendo che “il nuovo contesto di liquidità rappresenta un importante fattore di cambiamento per tutto il settore. Si stanno creando nuove soluzioni per aiutare a fornire nuove fonti di liquidità e nuovi attori si stanno facendo avanti per svolgere il ruolo di market-maker. Gli asset owner e gli asset manager dovranno capire dove vogliono competere e quale ruolo vogliono svolgere in questo mercato in rapida evoluzione”.