Gibellini (Cordusio): "I prodotti gestiti hanno ancora grandi margini di crescita"

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La protezione del patrimonio nel tempo, di questi tempi, potrebbe ottenersi con le gestioni  patrimoniali. Ne è convinto Daniele Gibellini, direttore investimenti di Cordusio, la divisione wealth management del gruppo UniCredit. “Nel prossimo futuro”, dice a Funds People, “ci aspettiamo un'accelerazione della crescita del servizio non solo per MiFID II, ma anche per la capacità delle GP di offrire un servizio completo e personalizzato capace di gestire il rischio in modo tempestivo. Una gestione patrimoniale, gestita direttamente da specialisti finanziari competenti permette, infatti, di reagire alle differenti condizioni di mercato in maniera repentina e analitica, è questo il vero plus rispetto al fai da te degli investimenti”.

La bravura sta insomma nel riuscire a creare rendimento minimizzando la volatilità del portafoglio. E in Cordusio SIM tutta la squadra di specialisti mette insieme le proprie competenze per curare gli interessi di oltre tremila famiglie italiane. “Il modello di consulenza è calibrato sulle necessità dei grandi patrimoni ed è basato su una visione dei mercati proprietaria ed indipendente, redatta da una direzione investimenti interna”, spiega Gibellini. “Questa direzione investimenti ha il compito di gestire sia le gestioni di portafoglio di fascia alta per i propri clienti, che la delega per gestire le GP della clientela private banking del Gruppo UniCredit, per asset totali intorno ai 10 miliardi di euro. Attraverso un mandato di consulenza, Cordusio gestisce, inoltre, i portafogli sottostanti le polizze assicurative (oltre 1 miliardo di euro) che vengono distribuite attraverso un broker assicurativo specializzato nel wealth management”.

Per conciliare le esigenze della clientela e l’evoluzione dei mercati finanziari divenuti sempre più complessi, in vista della riduzione delle politiche monetarie espansive, il catalogo di prodotti offerti da Cordusio è molteplice.  “Abbiamo, ad esempio, recentemente lanciato una nuova gestione di portafoglio che ha un altissimo grado di flessibilità e personalizzazione. I nostri banker sono  in grado di condividere con il cliente le più importanti scelte in merito alla struttura di portafoglio, anche in termini di strumenti sottostanti, avendo la sicurezza di un team digestione che monitora centralmente le decisioni”, dice il manager. “Per i clienti invece che preferiscono dare delega piena al gestore, vista l’attuale situazione del mercato (rendimenti sulla componente obbligazionaria sempre più ridotti soprattutto per le asset class più conservative) stiamo pensando di allargare la gamma delle attuali gestioni a VaR con obiettivo di rendimento che consentono la massima flessibilità al gestore. Naturalmente ogni linea di prodotto che proponiamo ha diversi livelli di rischiosità, per essere sempre aderenti alla propensione al rischio di ciascun cliente”.

E la risposta non si è fatta attendere. “Soprattutto negli ultimi anni in cui il mercato obbligazionario ha offerto rendimenti sempre più ridotti spingendo gli investitori verso asset sempre più rischiosi, la consapevolezza dei clienti di doversi affidare a dei professionisti finanziari, che ricerchino rendimento da un lato ma senza mai perdere di vista la reale rischiosità di un portafoglio nel suo complesso, è diventata un driver fondamentale”, spiega il direttore investimenti di Cordusio. “Ciò nonostante pensiamo che ci siano ancora grandi margini di crescita, perché il prodotto gestito è in grado di investire in soluzioni sempre più sofisticata con la consapevolezza di un monitoraggio del rischio costante effettuato da professionisti.Per questo Cordusio ha deciso di dotarsi di una delle migliori piattaforme nell’analisi del rischio, Aladdin, attraverso la quale i nostri financial advisor possono controllare il rischio dei portafogli dei clienti fino ad arrivare alla singola esposizione di un determinato strumento”.

Una gestione già MiFID Compliant 

Tanto più se l’introduzione di MiFID II portebbe favorire la gestione patrimoniale. “In effetti da questo punto di vista la GP è già, sostanzialmente, MiFID Compliant”, ribadisce Gibellini. “Già nel 2007 i regulator hanno imposto delle regole di trasparenza ed indipendenza più stringenti rispetto agli altri prodotti. Per questo molti intermediari ed SGR hanno smesso di offrire il servizio riservandolo ai soli clienti istituzionali (e questo dovrebbe far riflettere i clienti individuali, specie i più esigenti e con patrimoni importanti...). Nelle nostre gestioni non ci sono strumenti che prevedono retrocessioni e non abbiamo nessun obbligo o accordo con società interne o esterne al Gruppo. L'unico obiettivo dei nostri gestori è di generare rendimenti nel rispetto delle regole e dei limiti di rischio. Con MiFID II, ci sarà una maggior trasparenza sui costi sostenuti, anche di quelli impliciti. Anche su questo aspetto, le gestioni patrimoniali sono molto avanti dato che, a differenza dei fondi, nel rendiconto il cliente può verificare il rendimento lordo con quello netto e tutte le singole operazioni effettuate”, conclude l’esperto.