Gary Greenberg (Hermes IM): “Brasile, un Paese dal futuro luminoso”

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Rodrigo Soldon 2, Flickr, Creative Commons

L’America Latina rappresenta una delle principali regioni del mondo emergente, dove il Brasile ne funge da punta di diamante. Le prospettive della regione, secondo diverse istituzioni tra cui il Fondo Monetario Internazionale (FMI), vedono nel 2017 una crescita complessiva dell’1,1%, e del 2% nel 2018. In un contesto quindi di ripresa economica, il Brasile presenta tutt’ora molte sfide da affrontare, come la possibilità che la domanda di materie prime da parte della Cina rallenti, o il fatto che l'economia abbia perso competitività rispetto all'Asia in seguito ai sotto investimenti dell'ultimo decennio, o che il settore dell'educazione sia privo di risorse e che i tassi di risparmio siano ai minimi. Le riforme sono quindi fondamentali per colmare la spirale verso l'alto del debito che il Paese sta vivendo.

Gary Greenberg, head of emerging markets di Hermes Investment Management e gestore del fondo con rating Consistente Funds People Hermes Global Emerging Markets Fund, con il suo team, hanno visitato il cuore della produzione manifatturiera brasiliana in un clima politico febbrile e un’economia che sta cercando di uscire dalla peggiore recessione della sua storia, spiegando quale possa essere il futuro del Brasile. “Con la disoccupazione che ha toccato il picco e i consumatori che iniziano a spendere di nuovo, lo stato d'animo del Paese è cambiato. Durante il nostro research trip effettuato nel Paese lo scorso luglio, abbiamo visitato aziende con business consolidati nel cuore della produzione brasiliana. Analogamente al clima politico che si respira in Brasile e allo stato dell'economia, che portano ancora i segni dei problemi ma dove si intravede allo stesso tempo un futuro positivo, la situazione che abbiamo riscontrato nelle aziende è contrastante”, spiega Greenberg.

La prima tappa percorsa dal team è stata WEG, il maggior produttore di motori elettrici dell’America Latina. La sede è nella regione meridionale di Santa Caterina, da cui parte la distribuzione domestica e internazionale. “La fabbrica, anche se automatizzata, non era in piena attività. Il business è ancora in una fase di stanca a causa dalla recessione e gran parte della domanda è legata agli ordini di manutenzione, con occasionali progetti di espansione abbandonati. I clienti finali di WEG stanno attualmente operando a bassi livelli di capacità, come ci si aspettava, data la fase iniziale della ripresa dalla peggiore recessione mai attraversata dal Brasile. Pertanto, il motore elettrico ha bisogno di stimoli per ripartire”, afferma il gestore.

Nella regione di Parana, invece, il team ha visitato Klabin, il più grande produttore ed esportatore di carta del Paese, uno dei titoli in portafoglio. “A meno di due anni dalla sua nascita, il produttore di pasta per carta beneficia di tecnologie avanzate, mentre la posizione della sede fornisce un vantaggio significativo, con piogge costanti che aiutano la crescita di eucalipti e pini. L'outlook domestico di Klabin mostra segnali provvisori di ripresa, anche se al momento nulla si è mosso”, sostiene il fund manager. Secondo Greenberg, a livello internazionale, invece, le prospettive stanno migliorando. Ciò trova testimonianza nel possibile acquisto di un nuovo macchinario in grado di convertire in carta i residui di pasta in eccesso. A detta del manager, in precedenza, Klabin era esitante nell'effettuare questo investimento, ma ora le cose sono cambiate. A luglio è stato infatti sottolineato come i clienti globali erano disposti, effettivamente, a sostenere l'espansione, consentendo alla società di ridurre la propria esposizione alla cellulosa. Durante la visita da parte del team non era ancora stata presa alcuna decisione, ma le prospettive erano positive.

“Abbiamo inoltre visitato la società di noleggio auto Movida e il retailer Cia Hering, una catena simile a Gap, che si rivolge alla clientela di fascia media e medio alta. Entrambi i settori sembrano avere toccato il minimo, anche se la loro ripresa non è ancora chiara”, afferma il gestore.

Per gli investitori, l'enigma da risolvere è quindi capire a quale tasso i flussi di cassa aziendali dovrebbero essere scontati. Ciò dipende dai tassi di interesse a lungo termine, che dipendono a loro volta dalle politiche di lungo periodo del governo in carica e dall'efficacia delle riforme promesse. “Crediamo che il Parlamento abbia finito di recitare la propria versione di House of Cards. Se la nostra view è corretta, c'è speranza che il quadro politico possa rafforzarsi, con i tassi di interesse a lungo termine in diminuzione, la stabilizzazione ulteriore dell'inflazione e la riduzione dei tassi di interesse da parte del Banco Central do Brasil. Siamo stati testimoni dell'impatto che la Grande Modernizzazione ha avuto sui mercati azionari delle economie sviluppate negli ultimi trenta anni. Se i fondamentali dell'economia globale restano positivi, è possibile che anche il Brasile possa beneficiare di una simile trasformazione”, conclude Greenberg.

Il Consistente Hermes Global Emerging Markets Fund è un portafoglio diversificato con patrimonio globale pari a 2,25 miliardi di euro, che investe principalmente in azioni di società che sono ubicate, o che generano entrate significative, nei mercati emergenti globali. Occasionalmente, Greenberg e il suo team potrà inoltre investire in altri strumenti finanziari, quali altri fondi, obbligazioni con rating o prive di rating e derivati, nonché può fare ricorso al prestito su base limitata (fino a un massimo del 10% del proprio valore). Il comparto registra una performance YTD pari al +20,22%, e una performance annualizzata a tre anni pari al +12,51%.

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Performance %, dal lancio, del fondo con rating Consistente Hermes Global Emerging Markets vs categoria Global Emerging Markets Equity.

Fonte: Morningstar Direct.

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Relazione rischio/rendimento a tre anni del fondo con rating Consistente Hermes Global Emerging Markets vs benchmark MSCI EM NR (USD).

Fonte: Morningstar Direct.