Fondo Italiano d’investimento, in arrivo altri cinque fondi di private debt

142300510_0222b1589b_z
foto: autor Esti Alvarez, Flickr, creative commons

Dopo i primi tre, il Fondo italiano d’investimento sarebbe pronto a sottoscrivere altri fondi di private debt. E dovrebbero essere cinque. Verso i primi tre, che sono Anthilia Bit Parallel Fund, Antares AZ1 e Italian Hybrid Capital Fund, sono confluiti 90 milioni di euro. Gli stessi fondi di private debt hanno pronti circa 1,2 miliardi di euro da puntare su progetti di crescita delle aziende italiane o su operazioni di diversificazione delle fonti di finanziamento. Un dato che emerge dal primo rapporto Aifi (Associazione italiane private equity e venture capital) sul private debt e sugli operatori di settore. A detta degli esperti, un settore che sta uscendo da anni di difficoltà è proprio quello dei minibond.

Il numero di emissioni di minibond ha toccato la cifra record di 7,2 miliardi di euro, con 179 operazioni secondo quanto monitorato dall’osservatorio del Politecnico di Milano. “La strada dello strumento obbligazionario per le pmi è divenuta fondamentale vista la situazione di difficoltà in cui versano gli istituti bancari”, ha spiegato il presidente di Aifi, Innocenzo Cipolletta. E ha aggiunto: “l’Italia è partita tardi in questo settore, ma questo mercato crescerà nei prossimi anni e obbligherà le imprese a strutturarsi per adottare strumenti che sono più simili al capitale di rischio”. Il target di raccolta dei 26 fondi attivi in Italia nel private debt censiti da Aifi è di 5,5 miliardi di euro a fronte di 1,2 miliardi già raccolti. Al 31 dicembre 2015 la raccolta realizzata da una ventina di fondi attivi in Italia nel private debt ammontava complessivamente a 923 milioni ed è avvenuta principalmente presso le banche (49%), assicurazioni (20%), fondi pensione e casse previdenziali (16%). A questi si aggiungono oltre 200 milioni da tre operatori che hanno completato a inizio 2016 il fundraising.