Fondi comuni monetari: l’Europa fa un passo avanti verso la riforma

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Margarete Ziegler-Raschd, Flickr, Creative Commons

Il Consiglio d’Europa ha approvato una posizione negoziale riguardante un progetto di regolamento sui fondi comuni monetari (FCM) al fine di rendere più solidi questi prodotti. L’accordo raggiunto ha consentito l’avvio delle negoziazioni con il Parlamento Europeo per l’approvazione del regolamento. Il progetto di regolamento mira a garantire il corretto funzionamento del mercato del finanziamento a breve termine, mantenendo il ruolo essenziale svolto dai fondi del mercato monetario nel finanziamento dell'economia.

Con circa mille miliardi di euro di attività gestite, gli FCM sono utilizzati principalmente per investire eccedenze di disponibilità liquide nel breve termine e rappresentano uno strumento importante per gli investitori in quanto permettono di diversificare le loro eccedenze di liquidità disponibili, pur mantenendo allo stesso tempo un elevato livello di liquidità.

Tuttavia, la crisi finanziaria del 2007 e del 2008 ha mostrato che gli FCM possono essere vulnerabili alle turbolenze e addirittura diffondere o amplificare i rischi in tutto il sistema finanziario. Gli investitori tendono a riscattare i propri investimenti non appena avvertono un rischio, il che può obbligare i fondi a vendere asset velocemente per soddisfare le richieste di rimborso. Questo potrebbe tradursi in una fuga degli investitori e in una crisi di liquidità per l’ FCM, con conseguenti effetti negativi in altre parti del sistema finanziario. 

Norme comuni

Il progetto di regolamento stabilisce norme relative agli FCM, in particolare per quanto riguarda la composizione dei loro portafogli e la valutazione degli asset, per garantire che abbiano una struttura stabile e investano in asset ben diversificati e di buona qualità creditizia. Il progetto stabilisce anche norme comuni per aumentare la liquidità degli FCM, in modo che possano far fronte a improvvise richieste di rimborso quando le condizioni di mercato sono sotto pressione. Inoltre, il testo prevede standard comuni affinché il gestore del fondo abbia una buona conoscenza dei propri investitori e fornisca sia a questi ultimi che alle autorità di vigilanza informazioni adeguate e trasparenti. Per attenuare ulteriormente il rischio di contagio, un FCM non potrà ricevere aiuti esterni da parte di terzi, compreso il suo promotore, poiché la discrezionalità degli aiuti esteri alimenterebbe l’incertezza in tempi di instabilità.

Fondi con valore patrimoniale netto a bassa volatilità

Un nuovo elemento importante del progetto di regolamento è l'introduzione di una categoria permanente di FCM “con valore patrimoniale netto a bassa volatilità" (LVNAV) che sostituiranno gradualmente la maggior parte dei già esistenti FCM con valore patrimoniale netto constante (CNAV) nei 24 mesi successivi all’entrata in vigore del regolamento. Gli FCM di tipo LVNAV saranno autorizzati – in quantità limitate e a rigide condizioni – a offrire un valore patrimoniale netto costante.

Solo due tipi di FCM con valore patrimoniale netto a bassa volatilità potrebbero continuare a operare nell’ambito del progetto di regolamento: quelli che investono il 99,5% del proprio patrimonio in titoli di debito pubblico, e quelli con una base di investitori specifica situata esclusivamente al di fuori dell'UE. Entrambe le categorie di FCM (CNAV e LVNAV) sarebbero soggette a requisiti di liquidità rafforzata e a garanzie quali commissioni di liquidità e gate di rimborso concepite per prevenire o limitare gli effetti di perdite improvvise di investitori.

Il testo completo del progetto di regolamento è disponibile in inglese a questo link.