Finlabo SIM, il vantaggio di essere una boutique

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Finlabo è una SIM attiva nella consulenza in materia di investimenti, nella gestione di portafogli e nella ricerca finanziaria, che nasce nel 2005 a Recanati dall’idea di due compagni di università, Alessandro Guzzini e Anselmo Pallotta. “Mio padre, noto imprenditore delle lampade Guzzini,  mi aveva dato alcune somme da gestire, ricorda Alessandro Guzzini, CEO della società. Pur studiando ingegneria, ci siamo da subito appassionati alla finanza: i primi investimenti azionari risalgono al ‘98. Grazie alle nostre competenze ingegneristiche ed informatiche, abbiamo messo a punto dei sistemi, dei modelli che potessero aiutarci ad investire in maniera più efficiente. In una sorta di  ‘laboratorio di finanza’ - da cui poi il nome della società - avevamo creato un software di supporto agli investimenti ma per renderlo credibile e venderlo avevamo bisogno di un track record. Una volta messo in marcia, andava così bene che abbiamo deciso di tenercelo per noi".

Un decennio più tardi Guzzini e Pallotta sono alla guida di una boutique che si distingue per l'utilizzo di modelli quantitativi e per la specializzazione in strategie di tipo absolute return che puntano a generare rendimenti interessanti, alla minimizzazione delle perdite e alla conservazione del patrimonio, che li ha portati ad avere risultati positivi anche in anni difficili come il 2008. Nel corso degli ultimi 10 anni anni, hanno realizzato performance di molto superiori rispetto alla media degli hedge funds con un alpha del 6-7% annuo, grazie all’efficacia e all’affidabilità dei loro modelli. “Ad esempio l’anno scorso per il nostro fondo flagship Dynamic Equity ha funzionato molto bene lo stock picking. Abbiamo avuto un alpha straordinario di circa il 20% mentre il resto del mercato ha fatto intorno al 4%. L’hedging ci ha difeso molto bene nella seconda parte dell’anno, ci ha aiutato ad avere un draw down molto contenuto”, afferma Guzzini. Ed il 2015 è stato un anno da incorniciare per la società marchigiana che ha visto raddoppiare le masse in gestione ed il suo fondo fiore all'occhiello è stato premiato come il miglior fondo a livello europeo nell’ambito della rassegna AI Hedge Fund Awards. 

“Il nostro punto di forza sono proprio i nostri modelli grazie ai quali abbiamo potuto generare molto valore. Per creare alpha bisogna essere piccoli”, afferma Guzzini. E continua: “credo poco nei fondi che gestiscono grandi volumi (10-15 miliardi) e pretendono di fare alpha. Per fare gestione attiva sui mercati bisogna avere agilità e velocità e questo possono farlo solo le società piccole. L’essere una boutique ci avvantaggia molto nelle performance anche se trovarsi a competere con i colossi del mondo dell’asset management ci fa sentire spesso come Davide contro Golia”.

Un’altra caratteristica della società, che si rispecchia soprattutto sulla parte delle gestioni patrimoniali,  è un approccio personalizzato. “Noi essendo una boutique, riusciamo a personalizzare la gestione in base alle esigenze del cliente ma soprattutto siamo indipendenti. In Italia non è una cosa da dare per scontato in quanto di società indipendenti ce ne sono ancora molto poche". Sulle gestioni patrimoniali la clientela è privata locale, sui fondi il grosso dei clienti sono istituzionali (il 70% sono funds buyer). La gamma è composta in totale da tre comparti: il Dymanic Equity, un fondo sulle azioni americane (Dynamic US Equity) e uno sulle azioni emergenti (Dynamic Emerging Markets), tutti con la stessa strategia.

E il 2016?

“Sarà ancora un anno molto volatile e complicato ma dove gli hedge funds sicuramente potranno dare un grosso contributo al portafoglio. Nel mondo hedge conta molto la selezione del gestore. Questo sarà un anno che potrebbe premiare chi come noi ha un approccio molto orientato al timing, con una esposizione netta al mercato piuttosto variabile". Finlabo lancerà ad aprile un nuovo prodotto che “sarà una sorta di fondo asset allocation che unirà la nostra expertise sull’azionario anche con una componente obbligazionaria. Sarà un prodotto più retail, adatto ad una clientela per tutte le stagioni”. Inoltre la SIM ha già avviato la procedura di quotazione in Borsa del fondo Dynamic Equity che dovrebbe essere effettiva da aprile.