ETP: raccolta record nel primo bimestre del 2017

Bob Ksiazek, Flickr, Creative Commons
Bob Ksiazek, Flickr, Creative Commons

Il primo bimestre del 2017 è stato il miglior mese di sempre in termini di raccolta netta. Come riporta il report mensile ETP Landscape redatto da Blackrock, il mese di febbraio si è chiuso con flussi netti pari a 62,9 miliardi di dollari a livello globale, portando la raccolta da inizio anno a 124,2 mld. I flussi a febbraio si sono orientati maggiormente verso l’azionario (+41,5 mld), seguiti dall’obbligazionario (+14,7 mld) e dalle commodities (+4,4 mld).

L’andamento dei flussi verso l’azionario statunitense è stato guidato dalle tendenze reflazionistiche, con flussi netti pari a 20,2 miliardi di dollari, di cui 3,1 mld raccolti dalle mid-caps statunitensi, 2,7 mld dal settore finanziario e 1,1 mld dal settore tecnologico. Da segnalare il dato sull’azionario giapponese che ha attirato flussi pari a 6,8 mld e sull’equity emergente che ha raccolto 3,8 mld. Altrettanto importante i dati sulla raccolta dei fondi value, che hanno toccato quota 3,9 mld.

Per quanto riguarda l’obbligazionario, le categorie con rendimenti più alti hanno attirato i maggiori flussi in entrata, con l’obbligazionario societario investment grade e il debito dei mercati emergenti che hanno raccolto rispettivamente 5,4 e 2,5 mld di dollari.

Flussi degli Etp europei

I flussi degli Etp europei hanno raggiunto i 19,8 miliardi da inizio anno, segnando il secondo miglior mese di febbraio di sempre. Analizzando i dati degli ultimi 12 mesi, osserviamo che i flussi azionari (29,1 mld) hanno superato quelli obbligazionari (28,3 mld) per la prima volta da maggio 2016. Sul finire del 2016 si è verificata un'inversione di tendenza: fino a ottobre 2016 abbiamo osservato una netta preferenza degli investitori per i fondi obbligazionari, mentre da ottobre si è verificata una rotazione verso i fondi azionari.

Nel mese di febbraio, gli eventi geopolitici hanno guidato i flussi obbligazionari. In particolare, la categoria favorita all’interno dell’asset obbligazionario è stata il debito dei mercati emergenti, con flussi netti pari a 1,3 miliardi di dollari. Il dollaro statunitense e le aspettative di stabilizzazione dei tassi hanno spinto i flussi in entrata verso gli ETP sul debito dei mercati emergenti e sugli obbligazionari investment grade statunitensi. Gli ETP obbligazionari investment grade europei hanno registrato deflussi, a causa dei timori legati alle elezioni francesi.

Dalle elezioni statunitensi, si è verificata una chiara rotazione da ETF a bassa volatilità verso esposizioni fattoriali pro-cicliche che tendono a sovraperformare in contesti macroeconomici di crescita. In Europa gli ETF “value” hanno raccolto la maggior parte dei flussi tra i fondi fattoriali, ma si è trattato di un aspetto che ha coinvolto tutti i mercati in cui sono domiciliati ETF settoriali statunitensi. In particolare, si sono registrati consistenti flussi su fondi ciclici (finanziari e materiali) e deflussi dai difensivi (sanità e utility). I flussi sull’azionario small e mid cap europeo (+303 milioni di dollari) hanno superato quelli sulle large-caps (+246 milioni di dollari). Questo riflette una tendenza globale degli investitori verso le esposizioni nazionali, indicatore potenziale di timori sul declino della globalizzazione.

Nel primo bimestre del 2017 osserviamo un crescente interesse degli investitori europei verso l’equity giapponese, dopo un periodo di deflussi nel 2016. I flussi verso gli ETP azionari giapponesi sono guidati dalla Banca centrale del Giappone (BoJ), che sta acquistando fondi sull'equity giapponese dall'inizio del 2013, in coincidenza con la nomina del Primo ministro Shinzo Abe. Tale andamento potrebbe indicare un sentiment fiducioso sull’impegno della BoJ verso un allentamento monetario.