ETF europei, la raccolta si conferma in crescita

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Luke Michael, Unsplash, Creative Commons Zero

L’industria europea degli ETF ha raggiunto masse pari a 577,8 miliardi di euro, chiudendo il primo semestre con una raccolta di 63,4 miliardi di euro. Secondo lo studio di Thompson Reuters Lipper, le masse in gestione sono aumentate del 12% da inizio anno: i flussi netti dei primi sei mesi dell’anno sono attribuibili principalmente alle vendite nette (+50,2 miliardi), mentre solo 13,2 miliardi sono riconducibili al contributo positivo delle performance di mercato. In termini generali, il 70% delle masse è impegnata su replicanti azionari, 25% su ETF obbligazionari, 3% in materie prime e il restante 2% è equamente diviso tra mercato monetario e altre categorie marginali. A giugno, il mercato europeo degli ETP ha continuato il trend di crescita dei primi mesi dell’anno, facendo registrare una raccolta netta di nuovi capitali (NNA) di 8,5 miliardi di euro. Inoltre, per la prima volta da settembre 2016, gli ETF obbligazionari hanno fatto registrare una NNA superiore a quella degli ETF azionari.

Nei primi sei mesi dell’anno abbiamo osservato uno spostamento degli investitori da strumenti che investono negli Stati Uniti a quelli che concentrano gli investimenti in Europa, soprattutto grazie a una maggiore stabilità politica in Europa e al miglioramento dei fondamentali economici. Gli ETF azionari hanno fatto registrare flussi positivi per nove mesi consecutivi, come non accadeva dal 2010. Nonostante il dato relativi agli ETF che si concentrano sulle materie prime possa sembrare modesto in termini assoluti, rappresenta già l’equivalente della raccolta del 2016. Inoltre, giugno è stato il mese con i maggiori afflussi per gli ETP obbligazionari investment grade domiciliati in Europa, come non accadeva da maggio 2016 (come evidenzia l’ultimo BlackRock ETF Landscape). In particolare, i flussi netti per 1,2 miliardi di dollari sono stati favoriti principalmente da una maggiore stabilità politica in Europa, con la vittoria di Macron che ha di fatto ridotto il rischio politico dell’eurozona. Il 2017 è stato molto positivo per gli ETF sui mercati emergenti a livello globale. Da inizio anno, il debito emergente ha fatto registrare flussi positivi ogni mese, raggiungendo flussi netti pari a 7,5 miliardi di dollari.