Ecco i dettagli della nuova Mediobanca Private Banking

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LucasTheExperience, Flickr, Creative Commons

L'integrazione di Banca Esperia consentirà al gruppo Mediobanca di riformulare l’offerta dei servizi ai risparmiatori. Nel nuovo polo ci sono Chebanca! e Spafid, la fiduciaria del gruppo. In particolare, Banca Esperia seguirà clienti con patrimoni dai cinque milioni in su e Spafid la clientela Private e HNWI, mentre Chebanca! si concentrerà sulla clientela dai 500mila euro in su, quella definita in gergo Affluent e Premier.

Focus anche sul polo delle mid cap (realtà a media capitalizzazione) potenzialmente molto caro ai clienti imprenditori. Sarà data vita anche a un nuovo attore nell’asset management con la creazione di Mediobanca Asset Management (MBAM). Oggi la SGR di Banca Esperia è Duemme SGR, guidata da Filippo Di Naro. Con la recente operazione, e come previsto dal piano industriale nella ristrutturazione, Duemme SGR andrà a confluire nella nuova realtà dedicata all’asset management insieme a Compagnie Monegasque de Gestion (già al 100% di Mediobanca) e Cairn Capital.

Oggi il mondo dell’asset management vale circa 30 miliardi. Alcune specialità create da Duemme SGR, come i fondi filantropici, saranno mantenuti e ampliati, insieme a nuovi segmenti di mercato che il gruppo intende sviluppare. La nuova divisione di wealth management parte da una base di ricavi di 470 milioni con 57 miliardi di asset finanziari di cui 38 miliardi di masse gestite. L'obiettivo è arrivare a una contribuzione del 40% alle commissioni del gruppo e gli attuali 38 miliardi dovrebbero diventare 59 nel 2019. +

Intanto sulla sede, la governance e la nomina dei ruoli apicali si attende il closing dell’operazione. Quello riguardante Banca Esperia è previsto entro l’estate 2017 e contestualmente ci sarà il perfezionamento del nuovo assetto di Mediobanca Asset Management. Per CheBanca! la crescita nella direzione di portafogli più forti ha già avuto una prima accelerazione grazie alle attività acquisite con Barclays e continuerà con il potenziamento della rete distributiva proprietaria e la costituzione di una rete dedicata di promotori.

“Tutti i clienti retail continueranno a essere serviti principalmente attraverso la piattaforma digitale e i 450 family sales (i classici gestori delle oltre 140 filiali sul territorio). I clienti affluent potranno contare sui gestori wealth di CheBanca!, advisor dedicati al mondo investimenti. Sono tutti dipendenti di CheBanca! e operano in filiale ma possono anche fare consulenza finanziaria fuori sede. I clienti premier (fino a 5 milioni) avranno a disposizione professionisti dedicati che li seguiranno con un  modello di servizio private”, spiega Roberto Ferrari, direttore generale di Che Banca!.

Inoltre è prevista la creazione di una rete di consulenti dedicati allo sviluppo di tutta la base clienti (affluent e premier) che porterà 2 milioni di masse a fine piano. “Attualmente a seguito dell’acquisizione di Barclays contiamo già su un primo presidio in questo ambito di 70 consulenti. Ma dato che anche il robo advisor proprietario Yellow Advice sta crescendo e l’80% delle sottoscrizioni viene effettuato su canale fisico, occorre seguire la clientela in modalità multicanale. Quindi puntiamo a potenziare il canale dei consulenti e arrivare a 320. E realizzare una crescita della raccolta da 7 a 12 miliardi di euro. Tutto da qui al 2019”, conclude Ferrari.