Ecco chi ha debuttato nel mercato italiano nel 2015

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Claudio Cicali, Flickr, Creative Commons

Il mercato italiano piace. Sono numerose le società di gestione internazionali che hanno deciso di stabilire e sviluppare il loro business in Italia nel corso del 2015. Ultima arrivata, in ordine di tempo, è stata la canadese BMO Asset Management, società globale di investimenti con 250 miliardi di dollari in gestione, che nel quadro dello sviluppo della propria presenza in Europa ha affidato a Giampaolo Giannelli la distribuzione in Italia. 

Fondata nel 1985 a Londra, la boutique Jupiter AM punta a crescere in Italia e a stabilire, nel prossimo futuro, una presenza fissa nel Paese. Ha di recente nominato Matteo Dante Perruccio come nuovo executive adviser ed ha già una serie di Sicav registrate in Italia. Uno dei fondi più popolari è il Jupiter JGF European Growth gestito da Alexander Darwall.

A puntare sul Belpaese anche la Hermes Investment Management, boutique pioniera in investimenti ESG di proprietà del British Pension Scheme, uno dei fondi pensione più grandi del Regno Unito. Negli ultimi tre anni Hermes ha incrementato i suoi asset con un notevole apporto di clienti europei. "L’Italia è un mercato centrale in Europa, molto importante nel prossimo step di crescita nella regione" ha dichiarato la società in un comunicato. La società ha recentemente registrato in Italia i suoi fondi UCITS, che includono 8 equity e 3 credit fund. Angelo Natale, è il nuovo director Business Development.

Ad approdare direttamente a Piazza Affari è stato uno storico marchio nel mondo dell'asset management USA. Si tratta di TCW, asset manager globale con 180 miliardi di dollari di patrimonio in gestione, che ha quotato sul segmento di ETFplus dedicato ai fondi aperti sei nuovi fondi di diritto lussemburghese. Forte di quasi 45 anni di esperienza e una considerevole focalizzazione nel fixed income USA, TCW ha scelto di approdare in Italia attraverso il listing in Borsa Italiana dei fondi attivi più rappresentativi delle sue expertise.

Ad aprire le danze lo scorso gennaio era stata poi T. Rowe Price, eccellenza USA, nata a Baltimora nel 1937, con 731,2 miliardi di patrimonio in gestione. L’ingresso sul mercato italiano rientra in un piano di espansione in Europa, con l’apertura di una branch ed un’offerta di 30 fondi di investimento autorizzati. 

Le italiane all'estero

A fare il processo inverso, ovvero ad espatriare per cercare opportunità in nuovi mercati sono state diverse società italiane. In territorio spagnolo ha mosso i primi passi Anima SGR, che ha registrato alcuni fondi presso la CNMV, l'autorità di vigilanza del mercato spagnolo, ritenendo che alcune soluzioni di investimento pensate per il mercato italiano possano essere introdotte anche in quello iberico. Oltre ad Ersel, ad approdare nel mercato spagnolo anche Kairos che ha registrato tutta la piattaforma di fondi con l'obiettivo di catturare il trend dello shift dai depositi verso i fondi. Azimut ha esteso e consolidato la sua poresenza in Australia, Turchia, Messico e Brasile