È arrivato l’ok di Consob al prospetto informativo dell’Ipo di Coima Res

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È arrivato il nulla osta da parte di Consob al prospetto informativo dell’ipo di Coima Res, la SIIQ di Manfredi Catella. A causa della volatilità dei mercati, Coima Res ha deciso di prolungare il periodo dell’offerta lanciata a metà marzo e tagliato l’obiettivo di raccolta da 300 a 215 milioni di euro, slittamento che ha reso necessaria la richiesta di un nuovo nulla osta della Consob al prospetto. Oggetto del collocamento istituzionale sono le 30 milioni di azioni rivenienti dall’aumento di capitale con esclusione del diritto di opzione. L’offerta punta, appunto, a un cifra minima di 215 milioni di euro, da impiegare nell’acquisto della sede Vodafone di Milano e di 96 filiali Deutsche Bank in Italia. Questi acquisti, che sono stati preannunciati dal manager, sono solo il primo passo.

“Puntiamo ad acquisire dimensioni comparabili con quelle delle altre SIIQ europee. Il tutto muovendosi in due fasi. Nei prossimi 6-8 mesi l’obiettivo è di acquisire portafogli per altri 300-500 milioni e stiamo già guardando operazioni per un miliardo di euro”, ha commentato l’ad Catella. Dopo l’ampliamento del perimetro sarà ancora più forte, “arrivando a dei multipli rispetto ai valori della prima fase”. In quanto SIIQ, Coima Res dovrà generare soprattutto ricavi da locazione ma non esclude una gestione più attiva del portafoglio. Ha continuato: “investiremo per il 30-40% in immobili da riqualificare e ristrutturare e su questi intendiamo fare trading”.

Sulla quotazione resta l’incertezza odierna dei mercati che in passato ha già costretto Coima Res a rinviare lo sbarco a Piazza Affari ma per ora la risposta degli investitori è incoraggiante: "il roadshow è partito a New York la scorsa settimana, è proseguito a Boston e ora è la volta di Londra, Amsterdam e Toronto”, ha aggiunto Catella. Per attrarre gli investitori Coima Res promette un dividend yield del 4-5% a regime. Che non è affatto male in presenza di tassi negativi. I contratti d’affitto delle filiali Deutsche Bank e il Vodafone Village hanno una durata media residua di 11 anni e non prevedono la possibilità di recesso. Infine, sono adeguati all’inflazione Istat.