David Karni (BCC Risparmio&Previdenza): "La scelta di un fondo è basata più sull'efficienza degli strumenti che sulla performance passata"

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"Se proprio il mondo della Finanza dovesse andare male, mollerei tutto e seguirei i passi di un amico e me ne andrei in Messico per metter su un bad&breakfast a Tulum". Scherza così David Karni, responsabile selezione fondi e consulenza di BCC Risparmio&Previdenza in una recente intervista rilasciata a Funds People.

Quali sono i parametri (soggettivi e oggettivi) utilizzati nella selezione di un fondo?
La selezione di un fondo si basa su un processo quanti/qualitativo. Innanzitutto eseguiamo uno screening quantitativo con modelli propri diverso da quello che è lo standard di mercato perché non guardiamo solo al rischio e alla performance passata ma tendiamo ad avere un approccio previsionale. Questa parte quantitativa è quella che ci permette di selezionare la short list di fondi che poi andiamo ad indagare. In secondo luogo realizziamo una analisi più tradizionale in cui è molto importante la rigorosità del processo di investimento e l’adeguatezza del team al tipo di gestione in funzione dell’asset class. In seguito diamo un punteggio dall’1 al 10. La media delle due analisi, ci permette poi di dare la valutazione finale al fondo.

Che caratteristiche deve avere un fondo per essere scelto da lei? Cerca il miglior fondo per ogni categoria?
Cerchiamo all’interno di peer group omogeneo il fondo più efficiente da qui ad un anno. Il nostro obiettivo è basato più sull’efficienza degli strumenti che sulla performance. Un fondo che ha fatto bene l’anno scorso non è detto che abbia un buon sharpe ratio tra un anno. Noi partecipiamo a tutti gli eventi e le presentazioni delle case di gestioni in Europa ed in Italia. Se dei fondi ci interessano, abbiamo così la possibilità di vederli nel dettaglio.

Come individuare un buon gestore? E cosa fa se il gestore se ne va?
Individuare un buon gestore dipende molto dall’asset class. Ad esempio nell’azionario europeo, dove ci sono tanti competitors, la differenza la fa il gestore che adotta un processo molto rigoroso sia nella fase di selezione che nella fase di vendita dei titoli. Nell’obbligazionario  invece è l’approccio pragmatico che paga. In ogni caso, la conoscenza diretta del gestore dà un plus al fondo, fare una chiacchierata approfondita con chi ci capisce del fondo è un modo per arrivare a dare una puntuazione più alta/massima nel processo qualitativo. L’anno scorso abbiamo incontrato circa 400 gestori. Se il processo di gestione è legato alla persona, se il gestore va via, di solito tiriamo i remi in barca.

Come definirebbe la selezione dei fondi? E come definirebbe se stesso?
La selezione dei fondi è come la costruzione di una casa dove è importante la scelta dei materiali, l’architetto che li abbina in maniera efficiente e l’ingegnere che fa il progetto. Noi in BCC Risparmio & Previdenza non siamo solo selezionatori di fondi, ma facciamo anche advisory, quindi è fondamentale la giusta combinazione dei fondi nella costruzione di un portafoglio.

Mi racconti brevemente il suo percorso professionale. Come è arrivato ad essere gestore/funds selector? E se non si fosse dedicato al mondo dell'asset management, cos'altro le sarebbe piaciuto fare nella vita?
Mi sono laureato in Matematica e poi mi sono appassionato di finanza quantitativa ed ho studiato tre master sull’argomento. Successivamente, come tutti coloro che fanno finanza quantitativa anche io sono entrato nel risk management di una SGR. Poi mi sono dedicato all’analisi in particolare di fondi di fondi. Quando poi sono entrato in BCC Risparmio &Previdenza ho messo insieme le mie conoscenze informatiche e scientifiche e l’esperienza nei fondi di terzi, ho cominciato a fare anche due diligence. Visto il mio background mi sarebbe piaciuto essere un ricercatore universitario ma mollerei tutto per aprire un bad&breakfast in Messico.