Cresce e si evolve il mercato degli ETF

Liquidità, trasparenza ed efficienza sono le principali ragioni alla base del successo e della continua crescita del mercato degli ETF, in Italia e a livello globale. I dati di Borsa Italiana mostrano una crescita pressoché costante negli ultimi anni delle masse gestite e del controvalore degli scambi da parte degli investitori retail. E ad aprile, nel mese del 15° anniversario dal lancio, gli ETP domiciliati in Europa hanno raggiunto i 500 miliardi di dollari. Il boom degli ETF ha diverse origini: se da un lato la crisi finanziaria ha portato una ricerca di trasparenza e liquidabilità che questo prodotto riesce a soddisfare, dall’altro sicuramente il percorso di education su questi prodotti, intrapreso nel corso degli anni, ha contribuito all’apertura e all’adozione degli ETF da parte di nuove tipologie di utilizzatori, favorendo lo sviluppo dell’industria.

Fattori di successo

“È stato finalmente superato l’imbarazzo nell’utilizzo degli ETF”, dice Marcello Chelli, referente in Italia per i Lyxor ETF,  “grazie al fatto che svariati intermediari di primaria grandezza hanno realizzato gestioni e prodotti basati principalmente su ETF: questo consente un’efficace asset allocation e non sottintende affatto un’implicita abdicazione del proprio mandato di gestore attivo. Inoltre gli ETF, essendo creati su basket di titoli liquidi ed essendo trattati in tempo reale, possono essere usati con un approccio tattico o di trading (cosa non fattibile con i fondi tradizionali)”. 

Per Vincenzo Sagone, responsabile ETF & Indexing Business Unit di Amundi SGR,  “il successo dei fondi quotati dipende da una serie di fattori positivi che si sono presentati nello stesso momento: il costo e l’offerta.  Una tipologia di clientela sempre più amplia ha cominciato ad usare ETF perchè c’è stata un’offerta molto completa da parte di tutti gli emittenti fin da subito. Già nei primi tre anni dal loro lancio, gli ETF nel mondo equity ricoprivano tutte le asset class principali. Successivamente è stata completata la parte obbligazionaria e si stanno cominciando a vedere strumenti innovativi e nuovi come gli smart beta,  che nonostante siano passivi riescono a generare un alpha rispetto ad un indicetradizionale”. L’altro aspetto è il costo. Infatti “l’appeal degli ETF è quello di essere uno strumento finanziario a basso costo ma soprattutto efficiente” aggiunge Sagone.

Per Francesco Lomartire, SPDR ETFs Sales Specialist per l’Italia e il Ticino di State - Street Global Advisors,"le carte vincenti degli ETF sono la trasparenza, la liquidità e la facilità di accesso a diverse asset class. Il mercato secondario dà la possibilità di accedere alla liquidità in maniera efficiente, in quanto le quote degli ETF sono create laddove ce ne sia un effettivo bisogno".

Le tendenze

"Dal nostro osservatorio rileviamo quasi giornalmente nuovi utilizzi degli ETF”, sottolinea Emanuele Bellingeri, responsabile per l’Italia di iShares. Le strategie attive basate sull’asset allocation e le gestioni multiasset registrano un grosso successo in termini di raccolta e proprio all’interno di questi portafogli l’adozione degli ETF evidenzia una significativa crescita. “In Italia e in tutta Europa assistiamo al lancio di prodotti di asset allocation wrappati in diversi contenitori siano essi gestioni patrimoniali, fondi, prodotti assicurativi. Per quanto riguarda il mercato italiano, è difficile individuare driver specifici in quanto evidenziamo una crescita generalizzata”. 

Per ogni segmento di investitori aumenta l’utilizzo di ETF quale scelta consapevole, generata da una attenta attività di education sui prodotti. Anche per Simone Rosti, responsabile Italia di UBS ETF,  “la vera battaglia è l’education sulla necessità di selezione dell’ETF. Bisogna far passare l’idea che fare selezione di ETF non significa una riduzione delle attività dei gestori, bensì offrire un prodotto ed un servizio migliore al cliente. Chelli rincara la dose su questo punto e si auspica che “ci sia più sensibilità dei gestori nell’analisi degli ETF perché prodotti sul medesimo indice sottostante possono avere performance e tracking error molto diversi tra loro. Inoltre, considerato l’alto numero di ETF emessi in Europa (oltre 2.000) e in Italia (quasi 700), ogni nuovo prodotto dovrebbe soddisfare le esigenze degli investitori per evitare rischi di successivo delisting”. 

Anche per Lomartire la tendenza è quella che sta crescendo sul lato degli utilizzatori di ETF la platea di investitori e “quindi noi emittenti dobbiamo assecondare le loro esisigenze. Il vero driver è sempre la domanda da parte dell’investitore, in particolare l’investitore istituzionale, che ha delle esigenze in termini di rendimenti target piuttosto che di volatilità . 

Prospettive 

Secondo una ricerca realizzata da PwC, gli asset in gestione saliranno dai 2,86 mila miliardi di dollari di fine aprile a circa 7 mila miliardi entro il 2020, spinti dalla domanda degli istituzionali e dalla crescente penetrazione nel mercato della previdenza. “In questo contesto il mercato italiano è cresciuto a ritmi notevoli negli ultimi due anni, grazie al grande lavoro svolto con gli istituzionali, soprattutto gli asset manager, mentre i fondi pensione, casse e assicurazioni sono un target di clientela dove potremmo essere più efficaci e dove avrebbe senso cercare maggiormente di fare sistema, dice Mauro Giangrande, responsabile della Passive Distribution di Deutsche AWM. Per Lomartire il ritorno dell’asset allocation come principale driver per costruire rendimenti  farà in modo che "gli ETF saranno usati in larga misura da chi persegue questi obiettivi". 

ETF lanciati sul mercato italiano da inizio anno
Fonte: Borsa Italiana. Dati aggiornati al 29 maggio 2015.

Denominazione Emittente
UBS BAR US LIQ COR 1-5 Y UCITS ETF A-DIS UBS ETF
UBS BARCL US LIQ CORPOR UCITS ETF A-DIS UBS ETF
WISDOMTREE EMERGING EQUITY INC UCITS ETF WISDOMTREE
WISDOMTREE EMERG SMALLCAP DIV UCITS ETF WISDOMTREE
WISDOMTREE EUROP EQUITY INCOME UCITS ETF WISDOMTREE
WISDOMTREE EUROP SMALLCAP DIV UCITS ETF WISDOMTREE
WISDOMTREE US EQUITY INCOME UCITS ETF WISDOMTREE
WISDOMTREE US SMALLCAP DIVID UCITS ETF WISDOMTREE
ISHARES MSCI WORLD QUALIT FACT UCITS ETF ISHARES
ISHARES MSCI WORLD MOMENT FACT UCITS ETF ISHARES
ISHARES MSCI WORLD VALUE FACT UCITS ETF ISHARES
ISHARES MSCI WORLD SIZE FACTOR UCITS ETF ISHARES
ISHARES MSCI EUR QUALITY FACT UCITS ETF ISHARES
ISHARES MSCI EUR MOMENTUM FACT UCITS ETF ISHARES
ISHARES MSCI EUR VALUE FACTOR UCITS ETF ISHARES
ISHARES MSCI EUR SIZE FACTOR UCITS ETF ISHARES
ISHARES MSCI WORLD MIN VOLAT UCITS ETF ISHARES
ISHARES S&P 500 MIN VOLAT UCITS ETF ISHARES
ISHARES MSCI EMER MKTS MIN VOL UCITS ETF ISHARES
ISHARES MSCI EUROPE MIN VOLAT UCITS ETF ISHARES
AMUNDI JPX-NIKKEI 400 UCITS ETF - EUR AMUNDI
AMUNDI FLOAT RATE EUR CORP 1-3 UCITS ETF AMUNDI
OSSIAM SH BAR CAPE EU SECT VAL UCITS ETF OSSIAM
UBS MAP BALANCED 7 UCITS ETF EUR HEDGED UBS ETF
UBS MSCI CANADA UCITS ETF HEDG EUR A-ACC UBS ETF
LYXOR UCITS ETF BARC FLOAT RATE EUR 0-7Y LYXOR
DB X-TR RUSS MIDCAP UCITS ETF PROSPEC DR DB X-TRACKERS
DB X-TR S&P500 UCITS ETF PROS DR EUR HED DB X-TRACKERS
DB X-TR RUSSELL 2000 UCITS ETF PROSP DR DB X-TRACKERS
UBS CMCI COMPOSIT SF UCITS ETF USD A-ACC UBS ETF
PIMCO SHT-TERM HIGHYIELD UCITS ETF (USD) SOURCE
SPDR THOM REUT GL CONVERT BOND UCITS ETF SPDR
UBS BAR US LIQ COR 1-5Y UCITS ETF EU HED UBS ETF
AMUNDI ETF S&P 500 BUYBACK UCITS ETF EUR AMUNDI
DB X-TR II IBX EU HIGH YLD 1-3 UCITS ETF DB X-TRACKERS
DB II IBX EUR HIGH YLD SHT DAI UCITS ETF DB X-TRACKERS
DB X-TR II IBX EUR HIGH YIELD UCITS ETF DB X-TRACKERS
POWERS S&P500 HIGH DIV LOW VOL UCITS ETF POWERSHARES
WISDOMTREE JPN EQUITY UCITS ETF USD HEDG WISDOMTREE
WISDOMTREE EUR EQUITY UCITS ETF USD HEDG WISDOMTREE

 

Inoltre c’è da considerare il driver regolamentare: il decreto 166  per la previdenza complementare dà la possibilità da parte dei fondi pensione di accedere ad universi di investimento preclusi in passato come i mercati emergenti. “Questo inevitabilmente libererà delle risorse che ci auspichiamo andranno a confluire all’interno delle masse degli ETF”.  

La distribuzione

Bellingeri ritiene inoltre che l’utilizzo da parte delle banche, soprattutto retail, possa rappresentare una delle maggiori tendenze nei prossimi mesi. "Il sistema distributivo italiano composto da banche e reti di promozione finanziaria è tuttora caratterizzato da un modello basato sulle retrocessioni delle commissioni di gestione dei fondi comuni distribuiti e questo fino ad oggi non ha reso gli ETF particolarmente appetibili" afferma. 

Sulla scia delle esperienze internazionali e della futura implementazione della MiFID II, "ci attendiamo una rinnovata prospettiva orientata alla consulenza e all’effettiva rispondenza alle esigenze dell’investitore finale. L’implementazione della MiFID II aumenterà ulteriormente il livello di trasparenza verso i risparmiatori che avranno sempre più visibilità sui costi associati alle soluzioni di investimento proposte".